Iqvia: nella IV settimana della fase 2 qualche timido bagliore, ma la ripartenza comincia dalla farmacia
Arrivano alla quarta settimana dalla fine del lockdown i primi vagiti di un inizio di ripresa che il mercato della farmacia continua a mancare da più di un mese. E’ l’indicazione proveniente dal report con cui Iqvia analizza la settimana che va dall’8 al 14 giugno, la 24ª dall’inizio dell’anno e la 15ª da quando in Lombardia è scattata la prima zona rossa (i precedenti: il primo qui, il secondo qui, il terzo qui, il quarto qui, il quinto qui, il sesto qui, il settimo qui, l’ottavo qui, il nono qui, il decimo qui, l’undicesimo qui, il dodicesimo qui, il tredicesimo qui). Sia chiaro, sono numeri che anziché incoraggiare fanno ben sperare, ma al momento questo è ciò che passa il convento. E l’ottimismo bisogna andarselo a cercare con il lanternino, scavando tra le cifre di dettaglio più che tra le macro.
Lo sguardo d’insieme, infatti, rimane deludente: nelle 24 settimane che vanno da gennaio alla metà di giugno, dice Iqvia, il giro d’affari della farmacia tocca gli 11,2 miliardi di euro, in calo del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il farmaco con ricetta genera a valori 6,5 miliardi e perde il 5% sul 2019, il libero servizio totalizza 4,7 miliardi e perde anno su anno il 2%.
Il consuntivo di etico e libera vendita dopo 24 settimane
A cercare, ci si imbatte in un primo segnale di tiepido ottimismo nel grafico sottostante: etico e consumer health arrestano la caduta dopo 2-3 settimane di costante contrazione. Non vuol dire che dalla prossima settimana si tornerà a salite, ma per ora s’è messo un punto.
Etico e libera vendita stabilizzano la caduta
Tasso di crescita % dal 1 gennaio alla settimana corrente, raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente.
Timidi inviti all’ottimismo arrivano anche dal confronto dei panieri che compongono la libera vendita: a parte la patient care, tutte le categorie mettono a segno nella 24ª settimana incrementi più o meno robusti, anche se anno su anno persistono forti contrazioni per otc e integratori.
Sulla settimana panieri del senza ricetta quasi tutti in crescita
Su tutti i numeri, n ogni caso, grava una forte incertezza: come spiega il grafico sottostante, soltanto nutrizionali e patient care riescono a mantenere una crescita positiva nelle 24 settimane che vanno dal 1 gennaio all’8 giugno.
Sull’anno tengono soltanto patient care e nutrizionali
Tasso di crescita % dal 1 gennaio alla settimana corrente, raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente.
Continuano invece a permanere forti differenze di consumo nei panieri della libera vendita tra regioni-focolaio e resto del Paese. Ma anche qui, la forbice sembra restringersi progressivamente. «La gente fa ancora fatica a restare in farmacia per più del tempo strettamente indispensabile» osserva Francesco Cavone, direttore Pharmacy & offering consumer healthcare di Iqvia «e i farmacisti ancora non fanno abbastanza per invitare le persone a dialogare».
Libera vendita, andamenti verso la stabilità in tutte le regioni
Tasso di crescita % dal 1 gennaio alla settimana corrente, raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente.
Prosegue anche la frenata di mascherine e igienizzanti mani. Tanto nel primo caso quanto nel secondo, incidono certamente la sempre più diffusa disponibilità di tali prodotti anche in altri canali del retail (in particolare, aumentano ristoranti e locali d’intrattenimento che regalano mascherine ai clienti).
Mascherine, prosegue il calo della domanda
Arriva qualche raggio di sole anche dal segmento dei rimedi per tosse e raffreddore: nella 24ª settimana l’andamento si stabilizza (+0% sui sette giorni precedenti) e sull’anno la perdita resta contenuta (-5% rispetto alle prime 24 settimane del 2019).
Rimedi tosse e raffreddore, la caduta si stabilizza
Recupera anche il segmento vitamine, minerali e immunostimolanti, che dopo aver perso il 13% nella 23ª settimana chiude la successiva con un +6% a valori. Cospicua invece la crescita sull’anno: +36% rispetto alle prime 24 settimane del 2019.
Vitamine&Minerali, sull’anno la crescita resta robusta
Nella settimana 24 vitamina D al rimbalzo
Tentano un recupero anche i prodotti per il sonno, che dalla 23ª settimana alla successiva mettono a segno un incremento del 9% dopo aver perso il 3% nei sette giorni precedenti. Ne guadagna la performance sulle prime 24 settimane dell’anno, +35% a valori sullo stesso periodo del 2019.
Anche i prodotti per il sonno tentano il rally
Non danno lo stesso incoraggiamento i numeri del segmento creme mani: la 24ª settimana si chiude con una perdita del 14% sulla precedente, resta invece positiva la crescita nel periodo 1 gennaio-14 giugno in raffronto al 2019 (+27%).
Creme mani sotto di 14 punti in una settimana
Riduce sensibilmente le perdite anche il segmento termometri, che nella settimana 8-14 giugno mostra una contrazione a valori del 4% (nei sette giorni precedenti l’arretramento era arrivato al 41%). La crescita sul semestre (1 gennaio-14 giugno), resta comunque superiore al 120%.
Termometri, caduta pressoché azzerata
Altri timidi segnali di miglioramento arrivano dall’andamento dei panieri che compongono la personal care: settimana su settimana tuttele categorie mostrano un incremento generalizzato, sulle 24 settimane invece permangono in molti casi contrazioni evidenti.
Personal care, nell’ultima settimana ripresa generalizzata
NB: escluso il segmento dell’igiene mani
In chiaroscuro il bilancio settimanale del segmento tinture per capelli: la frenata e generalizzata ma sul semestre l’incremento a valori resta importante.
Tinture per capelli, si protrae il calo ma i saldi restano positivi
Regala sprazzi di sole anche la veterinaria, che nella settimana 24 mette inverte la marcia e mette a segno una crescita del 6% sui sette giorni precedenti (quando aveva perso il 7%). Sui sei mesi la crescita a valori si assesta sul 7%.
Anche nella veterinaria la settimana 24 regala un rimbalzo
Chiude come di consueto il mercato online della farmacia, che nel periodo 8-14 giugno aggrava la caduta e perde l’8% sui sette giorni precedenti. Sui sei mesi, comunque, l’incremento resta cospicuo: +85% a valori, +84% gli scontrini battuti.