Sofad, approvato il bilancio 2021: fatturato +6%, Mol +50%. E Farmà Plus conta ormai 174 farmacie
Quasi 145,5 milioni di fatturato, per un margine operativo lordo di un milione e mezzo e una posizione finanziaria netta di 2,6 milioni. Sono i numeri chiave del Bilancio 2021 di Sofad, la società siciliana della distribuzione intermedia partecipata al 50% dal gruppo Farvima. Approvato il 22 maggio dall’assemblea dei soci, il consuntivo conferma la crescita intrapresa dall’azienda negli anni più recenti e la progressiva riduzione dell’indebitamento: il giro d’affari è aumentato di oltre 8,7 milioni (+6,4%), il Mol del 50% e la posizione finanziaria netta (ossia la differenza attività liquide e debiti finanziari) è migliorata di oltre il 32%.
«Sofad va avanti con brio» commenta il presidente del cda, Gaetano Cardiel «e migliora quote di mercato, utili, dividendi e accesso al credito, mantenendo invariati i costi operativi. Puntiamo su un modello di business più avanzato e investiamo in competenze, risorse umane, innovazione tecnologica, risparmio energetico, produttività, qualità del servizio, reputazione».
Dà il suo contributo Farmà Plus, il network aperto esclusivamente alle farmacie indipendenti socie di Sofad: oltre 100 affiliati in Sicilia e 174 in tutto lo Stivale, Farmà Plus è un network a delega forte che propone category ottimizzato, attività di sell out efficaci e misurabili, carta fedeltà, app con home delivery e click&collect, prenotazione di servizi, monitoraggio delle terapie, cartella elettronica dei documenti sanitari.
«Sofad è un modello d’integrazione tra distribuzione intermedia, industria e farmacie» aggiunge Alessandro Bruschi, direttore generale di Sofad «grazie al nostro network, a politiche di acquisto comuni e ad accordi con l’industria, siamo l’unico distributore che assicura incremento dei margini e razionalizzazione dell’attività d’impresa delle farmacie».
«Grazie a fatturato di qualità, monitoraggio dei clienti e cartolarizzazioni» dichiara Renato De Falco, vicepresidente del gruppo Farvima «abbiamo ridotto la dipendenza finanziaria, aumentato il quoziente di disponibilità, ridotto l’indebitamento e migliorato rating bancario».
