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Phoenix, nei primi nove mesi dell’anno fiscale crescono i ricavi ma calano gli utili

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Nei primi nove mesi dell’anno fiscale 2022/23 (che in Germania terminano a ottobre) il gruppo Phoenix ha visto crescere i propri ricavi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, da 2 a 24,5 miliardi di euro. È quanto riferisce una nota diffusa poco prima di Natale dalla società, che opera in 29 Paesi europei: in tre trimestri, si legge, la performance operativa totale ha toccato i 31,7 miliardi di euro, in crescita del 9,1% sull’anno passato, mentre l’ebitda ha superato i 507 milioni di euro. Al netto dell’acquisizione da parte di Phoenix di una fetta delle attività di McKesson in Europa, che ha generato una plusvalenza di 283,8 milioni di euro ed è stata completata nell’ottobre scorso, l’ebitda del gruppo è cresciuto nei nove mesi di 11,1 milioni, +2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’utile ante imposte, prosegue la nota, è invece calato da 194,8 a 173,3 milioni di euro, in controtendenza rispetto all’ebitda «a causa di una svalutazione oneri di 302,8 milioni di euro». Rettificato per gli effetti una tantum dell’operazione già citata, l’utile ante imposte tocca i 222,4 milioni di euro, in calo sul periodo precedente di 7,3 milioni. «In termini di performance operativa totale, entrate e risultati» commenta Sven Seidel, amministratore delegato di Phoenix Pharma «la nostra posizione alla fine dei primi tre trimestri del 2022/23 è robusta. Tuttavia, rimangono elementi di perturbazione come gliaumenti dei costi di trasporti ed energia».
Per quanto concerne le previsioni sul breve periodo, il gruppo ha in programma di allargare ulteriormente la propria posizione in Europa attraverso crescita organica e acquisizioni. Rettificato per l’effetto dell’acquisizione di McKesson, si stima per la chiusura dell’anno fiscale un aumento dei ricavi leggermente superiore alla crescita media del mercato farmaceutico europeo. L’utile ante imposte per il 2022/23 dovrebbe assestarsi ai livelli del 2021/22. Si prevede anche una diminuzione del patrimonio netto dovuta agli effetti dell’acquisizione.

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