Sfuma la cessione delle dieci farmacie di Farvima: due sul mercato, le altre tornano in Farmà
Si è chiusa nel dicembre scorso con un nulla di fatto la trattativa tra Dr.Max e Farvima per la cessione delle dieci farmacie di proprietà che il distributore campano aveva “collezionato” nel tempo attraverso passaggi di quote o situazioni debitorie dei precedenti titolari. La decisione di dismettere gli esercizi (dodici in origine, distribuiti tra Lazio, Campania e Puglia) era maturata all’inizio del 2023, quando congiuntura economica e aumenti del costo del denaro avevano reso sempre più onerosa la gestione; due erano stati rapidamente ceduti (a un privato e a Pharma Green), per gli altri dieci era invece iniziata una trattativa con Dr.Max che si è trascinata sino alla fine dell’anno senza arrivare a un punto.
«Diciamo che i tempi si sono allungati oltre le attese, anche per i noti impegni della controparte su altri tavoli, e alla fine è stato inevitabile interrompere» spiega a Pharmacy Scanner Mirko De Falco, amministratore delegato di Farvima «quindi le farmacie rimangono dove già erano, cioè integrate nel nostro network Farmà perché continuino a fare da “laboratorio” di progetti e iniziative per la rete. Riguardo alla quale, l’obiettivo è sempre quello di crescere per arrivare a 450-500 affiliazioni entro la fine dell’anno».
Anche se due delle farmacie di proprietà, quelle pugliesi, restano sul mercato, l’esito della negoziazione ha costretto Farvima a rivedere i propri progetti: la dismissione avrebbero dovuto portare le risorse con cui aprire un nuovo magazzino nel milanese, da novemila mq e interamente automatizzato, invece non se ne farà più niente. «Fino a che non cala sensibilmente il costo del denaro nuovi investimenti non sono realisticamente sostenibili» continua De Falco «ci concentriamo quindi sullo sviluppo del nostro nuovo hub di Nola, che sta andando bene e può ancora crescere». E intanto, si lavora a un 2024 che per la distribuzione intermedia del farmaco sarà una cartina di tornasole.
