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Phoenix, con il deal McKesson i siti logistici in Europa salgono a 224, le farmacie di proprietà 3.200

Filiera

Oltre 36 miliardi di euro di ricavi, +18% sull’anno precedente; un miliardo di ebitda, +53%, e profitti prima delle imposte pressoché stabili a 300 milioni di euro (+0,6%). Sono le cifre cardinali del bilancio consuntivo 2022-2023 di Phoenix Pharmahandel, la multinazionale tedesca della distribuzione farmaceutica che in Italia controlla Comifar e Admenta-Lloyds (con la holding Phoenix Pharma).

L’acquisizione delle attività dell’americana McKesson nel nostro e in altri cinque Paesi europei, suggellata nell’ottobre scorso dopo l’ok dell’Antitrust Ue,  rafforza la leadership di Phoenix nel mercato farmaceutico continentale. La performance operativa totale, che misura le performance della distribuzione all’ingrosso e comprende ricavi e spese di gestione dell’attività, arriva nell’anno fiscale 2022-2023 a 45,9 miliardi di euro, in crescita del 16% rispetto ai dodici mesi precedenti. L’incremento dei ricavi su base annua (+18%), rettificati con i tre miliardi di euro provenienti dalle società McKesson acquisite, assicura al gruppo una crescita «superiore a quella registrata nell’anno dal mercato europeo nel suo insieme».

«Nell’anno» commenta Sven Seidel, ceo di Phoenix Pharma «la nostra performance in termini di ricavi e risultati si è dimostrata solida nonostante i significativi aumenti dei costi, per esempio nei trasporti e nell’energia. L’acquisizione di una parte delle società di McKesson Europe ci ha dato ulteriore slancio. Con questa operazione abbiamo compiuto un passo importante per il futuro dell’azienda. Di fronte ai cambiamenti del mercato, il gruppo può ora contare su una base ancora più ampia dal punto di vista operativo e geografico».

Per quanto concerne la geografia, ora Phoenix è presente in 29 mercati europei, nei quali opera con 224 siti logistici e 3.200 farmacie di proprietà, la metà circa sotto l’insegna Benu. A queste, poi, vanno aggiunte le 17mila farmacie indipendenti – in 18 Paesi – con cui il gruppo tedesco lavora nell’ambito di programmi di partnership e collaborazione (come il network Valore Salute in Italia). «In alcuni Stati» ricorda il gruppo «offriamo alle farmacie indipendenti programmi di franchising (in Italia con Lloyds Farmacia, ndr). Puntiamo a espandere e rafforzare con successo il business della farmacia per espandere la nostra quota di mercato».

 

Gruppo Phoenix, la presenza in Europa dopo l’operazione McKesson

I programmi, inoltre, puntano anche allo sviluppo dei canali digitali che si rivolgono a clienti e pazienti, per «creare un’esperienza di acquisto multicanale che colleghi compiutamente online e offline». A tale scopo, il gruppo intende ampliare le sue attività di e-commerce sfruttando le esperienze maturate in alcuni dei Paesi dove Phoenix è presente: in Bulgaria la catena di proprietà Benu ha aperto un proprio store online; in Germania è stata lanciata Gesund.de, piattaforma di e-commerce con app rivolta agli utenti finali, ai pazienti, alle farmacie e a tutti gli altri fornitori di servizi del settore sanitario. «Entrambi danno accesso a un’offerta di oltre 100mila farmaci con e senza prescrizione (in Germania l’online è consentito anche sull’etico), consegnati nella maggior parte dei casi entro la giornata. Attualmente, è registrato su Gesund.de un terzo delle farmacie tedesche, oltre a negozi di sanitati e medicali». Infine, il consuntivo ricorda i programmi di Phoenix sulle sue marche private, a partire da Livsane (presente anche in Italia), che puntano ad allargare l’assortimento con nuovi prodotti (in Ungheria è stato lanciato di recente il paracetamolo a marchio) ed entrare in nuovi mercati nazionali.

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