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Il Monopoli è ripartito: Hippocrates a quota 130, Neo Apotek sfiora le 20, Boots acquista ed espande il format

Filiera

C’è chi continua a mettere a segno nuove acquisizioni, chi prosegue nella conversione al format di rete dei punti vendita già acquisiti, chi si concede il lusso di fare il “cherry picker” con i farmacisti titolari che si fanno avanti per proporre i loro esercizi. Non si è fermato nonostante le difficoltà di questa incerta congiuntura il Monopoli delle farmacie apparecchiato dalla Legge sulla concorrenza. E se Hippocrates rimane il “top player”, alle sue spalle si fa notare l’accelerazione di Neo Apotek, la catena della famiglia di farmacisti milanese Cocchi-Riva, che ha quasi raddoppiato le dieci acquisizioni con cui aveva iniziato l’anno.

Ma cominciamo dai big: la società guidata dai due manager Davide Tavaniello e Rodolfo Guarino ha ormai superato le 130 farmacie di proprietà e punta ad arrivare entro il 2022 a quota 200, delle quali 25 a Milano, al ritmo di una quarantina di acquisizioni l’anno. L’obiettivo, secondo quanto riferiscono al Sole 24 Ore i due manager, è di arrivare in due anni a un fatturato di 400 milioni di euro, con un ebitda corretto del 20%.

Di recente ha fatto progressioni anche Boots, che in questo momento sembra interessata alle zone turistiche costiere: due acquisti tra aprile e maggio a Genova e Sestri Ponente (in entrambi i casi farmacie dagli ottimi fondamentali, riportano le fonti locali), un altro di poco precedente a Nettuno (Roma) e infine due ristrutturazioni in Sardegna, dove il gruppo ha vestito con il proprio brand le sue farmacie di Porto Cervo (foto sotto) e Abbiadori, in Costa Smeralda.

 

 

Il format è quello che già indossano sei farmacie Boots di Milano e due di Roma, ma negli esercizi della Costa Smeralda Wba ha voluto anche fare scelte di campo. L’assortimento, infatti, non propone soltanto i marchi più noti della catena (come N°7, Soap & Glory, YourGoodSkin e Botanics) e i grandi brand internazionali della dermocosmesi, ma anche prodotti “local” come la linea dei Laboratori Eudermica, azienda emergente che collabora con il parco scientifico-tecnologico di Porto Conte e seleziona soltanto materie prime della regione.

Chiude la rassegna (certamente incompleta) delle catene che di recente hanno allargato gli acquisti la già citata Neo Apotek: nel carniere, secondo quanto riferiscono dalla società, ci sono ora 19 farmacie, tutte ubicate in terra lombarda tranne una (nel novarese). «L’obiettivo era quello di arrivare a venti per fine anno» spiega a Pharmacy Scanner l’amministratore delegato, Andrea Riva «è evidente che lo confermeremo ma non vogliamo rilanciare. In questi ultimi mesi le compravendite hanno avuto un’accelerazione grazie all’apporto di capitali proveniente dai farmacisti titolari che hanno venduto e sono rimasti come soci di minoranza, ma i piani non cambiano. Vogliamo crescere ordinatamente consolidando di volta in volta i nuovi ingressi, perché il nostro obiettivo è di lavorare sulla professione».

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