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Casaleggio: un navigatore su due acquista online, su Amazon il 64% degli utenti attivi

Filiera

Più della metà degli esercenti italiani è presente su almeno un marketplace per vendere a distanza ai navigatori che lo frequentano, e per quasi un retailer su quattro questo marketplace è Amazon. Sono due dei dati che arrivano dal XVIII Rapporto di Casaleggio Associati sull’e-commerce in Italia, che la società di consulenze strategiche ha presentato la settimana scorsa a Milano. L’indagine, come di consueto, scatta una fotografia dettagliata del mercato online (nazionale e internazionale) dalla prospettiva del consumatore così come da quello delle imprese, con diversi spaccati sui principali canali di vendita. Inclusi salute e pharma.

 

 

Per cominciare, le dimensioni del mercato italiano: all’avvio del 2024, dice Casaleggio Associati, gli utenti internet ammontano nel nostro Paese a 51,56 milioni, per una penetrazione dell’87,7% (la media per il sud Europa è del 90,2%, per l’Ovest del 94,5%, per il nord Europa del 97,6% e per l’Est Europa dell’88,4%). Il tasso è sostanzialmente stabile rispetto al gennaio 2023 e di questa popolazione l’83% è attivo anche sui social media. La percentuale di utenti internet che accede tramite mobile è arrivata nell’ultimo anno al 96,9%, il tempo trascorso online dagli utenti ammonta in media a 5 ore e 49 minuti, in lieve calo rispetto allo scorso anno (-1,8%); il 50,8% di questo tempo è speso su dispositivi mobili, l’altra metà su computer e tablet. Dal punto di vista geografico il Nord Ovest è l’area più connessa con il 66,5% degli adulti italiani che navigano online (vedi sopra), fanalino di coda restano il Sud e Isole con il 59,6% (comunque in crescita rispetto allo scorso anno).

Che cosa fanno gli italiani quando navigano? Il 90,4% ha visitato siti di shopping nell’ultimo mese, il 47,1% fa acquisti online a cadenza settimanale, gli utenti unici che hanno acquistato online nel 2023 sono 38 milioni, 442mila in più rispetto al 2022. Nel 2023, così, il mercato dell’e-commerce ha messo assieme un giro d’affari (stimato) di 80,55 miliardi di euro, in crescita sull’anno del 27,14% (e l’inflazione, a differenza del 2022, ha contribuito solo in piccola parte all’incremento, poco più del 6%). In media, lo scorso anno un sito di e-commerce italiano è cresciuto per fatturato del 27,14% ma gli incrementi per comparto variano parecchio: la categoria dei Marketplace è quella che ha messo a segno la progressione più importante, +55%, seguono Viaggi e turismo (+42%) e Pet (+37%). In flessione i mercati che più hanno risentito della crisi economica: Elettronica -3,5%, Gioielli e orologi -4% nei volumi (ma +2% nei valori solo grazie all’aumento dei prezzi, dice il Rapporto). Il comparto Salute e bellezza chiude l’anno con un giro d’affari di 1,4 miliardi di euro, il canale delle farmacie online totalizza- sempre a valori – poco meno di un miliardo di euro.

La convenienza rimane il fattore che più spinge all’acquisto online. Anzi, nell’ultimo anno il suo peso è cresciuto ulteriormente e viene indicato dal 53% degli utenti; seguono la spedizione gratuita (49%), la consegna veloce e conveniente e i resi gratuiti (ex aequo con il 36%) e la disponibilità di programmi di loyalty (27%). Il 30% dei navigatori dichiara anche di utilizzare un comparatore di prezzo prima di effettuare un acquisto.

Cosa spinge all’acquisto online

Nel 2023, come già accennato, la categoria di e-commerce che ha fatto registrare l’incremento a valori più consistente (+55%) è quella dei Marketplace, che occupa il terzo gradino del podio per giro d’affari (oltre 14,5 miliardi di euro nell’ultimo anno) dopo Viaggi e turismo (quasi 22 miliardi) e Tempo libero e intrattenimento (16,8 miliardi). Ormai, dice il Rapporto di Casaleggio e Associati, vende sulle piattaforme tipo Amazon il 51% degli esercenti italiani, anche se la media procapite resta ridotta: il 38% è presente su un solo marketplace, un altro 38% compare su 2-3 “piazze” al massimo, il 15% su 4-5 e solo il 9% fa e-commerce da più di cinque portali contemporaneamente.

 

Marketplace, Amazon il più preferito dai retailer

 

La selezione dei marketplace dove essere presenti resta nettamente polarizzata: nel nostro Paese Amazon viene indicato da un retailer su quattro (24%), seguono a debita distanza eBay (9%), Leroy Merlin (5%) e ManoMano (5%). Quindi Facebook (4%), Privalia ed ePrice (entrambi al 3%) e ancora Alibaba (2%) e Zalando (1%).

 

Amazon, quota di utenti attivi nei Paesi europei

 

La netta preferenza degli esercenti italiani per Amazon ha le sue ragioni: nel nostro Paese, dice il Rapporto, visita il marketplace il 64% degli utenti attivi mensili, che sale al 70% se si escludono i bambini sotto ai dieci anni. In termini numerici (milioni di navigatori), in Europa siamo secondi soltanto alla Germania e davanti alla Francia; in percentuale (quota sulla popolazione) siamo quarti dopo Germania (73%), Lussemburgo (68%) e Austria (64%, vedi sopra). Forse, ora il motivo per cui Amazon abbia voluto entrare nel retail del farmaco proprio dall’Italia diventa più chiaro.

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