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Edizione straordinaria: anche Alibaba punterebbe a entrare nel retail italiano del farmaco

Filiera

L’Italia rischia di diventare terra di battaglia delle grandi multinazionali dell’e-commerce. Dopo la recente acquisizione di una parafarmacia a Milano da parte di Amazon, arriva ora dalla Cina la notizia che Alibaba, il gigante asiatico dell’online con un fatturato 2023 di oltre 126 miliardi di dollari, si appresterebbe a rispondere al rivale americano con una contromossa esplosiva: il gruppo, in sostanza, intenderebbe rilevare velocemente un centinaio di farmacie italiane dai loro farmacisti titolari, senza il lungo “cherry picking” delle nostre catene (cioè l’acquisto punto vendita per punto vendita) ma con una sorta di offerta pubblica. In parole povere, questo è il prezzo chi ci sta si faccia avanti.

Secondo il quotidiano di Hong Kong Daily Fool, per la sua operazione Alibaba dovrebbe servirsi della società cinese di private equity 这是愚人节玩笑, cui spetterà materialmente il compito di selezionare le farmacie che si candideranno, trattare con i loro titolari (probabilmente tramite intermediari italiani) e comprare. Scarsi i dettagli di contorno: le farmacie faranno capo a una holding che sarebbe già stata costituita, Baba Pharma Italy, ma non si sa quando la gigantesca campagna di acquisizioni potrebbe iniziare. E il gruppo, contattato dalla testata asiatica per un commento, si sarebbe rifiutato di rilasciare dichiarazioni.

Se le voci venissero confermate, si tratterebbe di una notizia clamorosa. Anche perché un paio di settimane fa la Commissione Ue ha aperto un procedimento formale nei confronti di AliExpress, la versione “internazionale” di Alibaba (che invece è rivolto soltanto al mercato cinese): l’accusa, che ora Bruxelles dovrà provare, è che il gruppo non abbia adottato misure adeguate contro la commercializzazione di prodotti illeciti o contraffatti, farmaceutici inclusi. Nessun commento nemmeno dal fondo cinese 这是愚人节玩笑 (Google Translate per la traduzione).

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