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Sacchetti in bioplastica, istruttoria Antitrust su Novamont ed Eni per abuso di posizione dominante

Mercato

L’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio a carico di Novamont ed Eni (cui fa capo la prima attraverso la controllata Versalis spa) per presunto abuso di posizione dominante nel mercato  delle bioplastiche per la produzione di sacchetti tipo shopper leggeri (Lpb, Lightweight plastic carrier bags) e ultraleggeri (Vlpb, Very lightweight plastic carrier bags). Secondo l’Autorità garante, come riferisce un comunicato, il sospetto è che le due aziende attuino una strategia «escludente» diretta a ostacolare lo sviluppo di Lpb e Vlpb in materiali eco-compatibili alternativi al Mater-Bi. Questo comporterebbe un danno per la concorrenza ma anche un impedimento rispetto agli obiettivi perseguiti dal legislatore europeo e nazionale in materia di tutela ambientale.

Novamont, in particolare, avrebbe stipulato accordi di esclusiva con i produttori di sacchetti (che acquistano le bioplastiche e le trasformano Lpb e Vlpb) e con i retailer della grande distribuzione organizzata e del commercio tradizionale che acquistano e utilizzano questi shopper. Tali accordi, è l’ipotesi che l’Antitrust intende verificare, «potrebbero limitare l’utilizzo di materie alternative a Mater-Bi, con effetti anticoncorrenziali sia nei confronti dei produttori di bioplastiche concorrenti di Novamont, sia dei produttori di sacchetti di plastica che utilizzano materie prime diverse».

La decisione di avviare un’istruttoria, riferisce ancora l’Autorità garante, discende da alcune segnalazioni anonime giunte nel settembre dell’anno scorso che riportavano la stipula da parte di Novamont di «diversi accordi con la gdo che avrebbero di fatto escluso i produttori di sacchetti in materiale differente da quello prodotto dalla stessa Novamont». La tutela di un processo competitivo aperto nel settore delle bioplastiche, ricorda a tal proposito l’Antitrust, «serve a raggiungere gli obiettivi di tutela ambientale perseguiti dal legislatore europeo e nazionale, poiché potrebbe far emergere bioplastiche alternative e più efficienti rispetto al Mater-Bi e favorire anche, da un punto di vista dinamico, lo sviluppo di prodotti eco-compatibili più economici o di miglior qualità». Il 4 aprile scorso funzionari dell’Autorità garante hanno effettuato ispezioni nelle sedi di Novamont e di altri soggetti «ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza».

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