Skin ADV

Rapporto Coop, gli italiani non tagliano sulla salute ma la spesa resta un problema. Con il tempo

Consumatore

Inquieti per i venti di guerra e le crisi ambientali che aleggiano sul mondo, gli italiani continuano a guardare con incertezza al futuro che li attende nonostante un Paese che sta mostrando insospettabili capacità di ripresa, come dimostra il Pil cresciuto di quasi un punto nel 2023 e stimato quest’anno al +0,7%. È la fotografia che arriva dal Rapporto Coop 2024, l’indagine che ogni anno indaga umori, opinioni e abitudini dei consumatori del nostro Paese. Un’immagine i cui pixel sono principalmente numeri, alcuni dei quali (come già in passato) si rivelano estremamente utili anche per il farmacista che vuole capire come stanno cambiando gli orientamenti di chi acquista.

 

 

Partiamo subito, allora, con una buona notizia: anche nel futuro prossimo la salute – assieme al cibo – rimarrà una delle due sole voci di spesa che non verranno tagliate dalle famiglie per fare economia (vedi sopra). Un segnale incoraggiante, soprattutto se si considera che già nel 2023 gli italiani hanno speso per la sanità poco più di 43 milioni di euro, in crescita del 3% sull’anno precedente.

 

 

Attenzione però: se la spesa annuale per le cure mediche della famiglia cresce in misura decisamente superiore all’inflazione (+9,1% rispetto al 2019) è perché sempre più spesso gli italiani si sentono costretti a ricorrere al settore privato per avere cure tempestive e appropriate. In particolare, ci si rivolge al “out of pocket” per visite oculistiche, odontoiatriche, dermatologiche e cardiologiche, dove i tempi di attesa sono nettamente più brevi (secondo la ricerca “About Health” di Nomisma, circa i due terzi di chi sceglie il privato lo fa proprio per questo motivo, seguito dalla maggiore disponibilità di date e orari rispetto al pubblico e dalla facilità di prenotazione).

 

 

Per il 37% degli italiani, in particolare, il benessere un fattore prioritario e per la salute non si è disposti a scendere a compromessi, privilegiando la qualità dei servizi e dei prodotti anche a fronte di una spesa maggiore. Nonostante le pressioni economiche, in altri termini, il consumatore di casa nostra esprime una chiara preferenza per i prodotti che migliorano la qualità della vita e il benessere personale. Gli italiani, cioè, sono disposti a investire di più in quei settori che percepiscono come direttamente legati al loro benessere quotidiano e alla loro salute, segno di una crescente attenzione alla qualità della vita.

 

 

Attenzione però a non assolutizzare: nelle famiglie che fanno più fatica a far quadrare i conti, il bisogno di risparmio può anche costringere a mettere in secondo piano le spese per la salute. D’altronde, ricorda il Rapporto Coop, sono 4,5 milioni gli italiani che nel 2023 hanno dovuto rinunciare a cure specialistiche pur avendone bisogno. E nel quinquennio 2019-21023, dice l’Ufficio studi Coop-Nomisma, la spesa sanitaria privata è cresciuta da 1.411 a 1.539 euro all’anno per famiglia, oltre il 9% in più a fronte di un’inflazione poco superiore al 4%.

 

Potere d’acquisto delle famiglie in ripresa perché si lavora di più

 

Che cosa può fare la farmacia? Già l’offerta di prestazioni sanitarie accessibili senza lunghe attese o tortuose complicazioni burocratiche – grazie alla farmacia dei servizi – possono essere una risposta importante. Se le famiglie hanno recuperato la capacità di acquisto del pre-pandemia, dice il Rapporto Coop, non è certo perché sono cresciuti i redditi ma perché si lavora di più. Ciò significa meno tempo libero (dal 2019 al 2023 le ore lavorate sono cresciute di oltre 1,6 miliardi) e più componenti della famiglia occupati (+600mila circa nello stesso periodo). Dunque tutti i servizi della farmacia che fanno risparmiare tempo (come l’ecg sotto casa, la prenotazione online della vaccinazione antiflu, il recapito a domicilio o al lavoro della ricetta dem o dei farmaci e altro ancora) raccolgono oggi l’interesse di un pubblico sempre più numeroso che fa fatica gestire le sue giornate.

 

Cresce la ricerca di stili di vita a basso impatto

 

Per la farmacia, infine, arrivano opportunità dalle nuove abitudini che, assicura ancora il Rapporto Coop, si stanno affermando tra gli italiani. In particolare, si avverte una crescente sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali e sociali, verso uno stile di vita più sostenibile e consapevole che riflette il desiderio collettivo di contribuire positivamente alla società e di vivere in armonia con il pianeta. Emergono così nuove priorità e tra queste spiccano benessere e salute, assieme alla ricerca di un equilibrio tra consumismo e autenticità che si può riassumere nel motto “less is more”: il benessere individuale e collettivo supera la semplice accumulazione di beni materiali, le azioni quotidiane sono guidate dal desiderio di lasciare un impatto positivo sul mondo. Riflettono questo orientamento i nuovi comportamenti che gli italiani si ripromettono di seguire nei prossimi 12-18 mesi: tra questi, più attività fisica e più prevenzione della salute, due temi su cui la farmacia può orientare e consigliare se saprà rispettare la nuova sensibilità del consumatore di casa nostra. È una sfida tutta da giocare.

Altri articoli sullo stesso tema