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Dr.Max accelera su conversioni e acquisti: farmacia comprata e subito rebrandizzata

Filiera

La farmacia del post-pandemia? Luminosa, vetrine trasparenti che dalla strada lasciano vedere scaffali ed eventuali code alle casse, corsie spaziose e gondole ridotte al minimo. Queste almeno sono le scelte adottate da Dr.Max per la sua farmacia di via Monticelli 88 a Genova, l’ultima in ordine di tempo a “vestire” il format della catena. Circa 150 mq di spazio commerciale, magazzino robotizzato, sedici addetti in tutto (dodici farmacisti, due magazzinieri e due assistenti), la farmacia serve un quartiere abitato prevalentemente da famiglie – da cui un reparto infanzia ben presidiato – e richiama da tutta la città sportivi e appassionati, in virtù di un assortimento del reparto integratori pensato esplicitamente per loro (il direttore della farmacia pratica il ciclismo a livello amatoriale).

 

La farmacia Dr.Max di via Monticelli a Genova, inaugurata giovedì 14 ottobre dopo la ristrutturazione che le ha fatto indossare il format della catena. Circa 150 mq, magazzino robotizzato, 16 addetti tra i quali 12 farmacisti. Sotto a sinistra, il taglio del nastro alla presenza del ceo di Dr.Max Italia, Mirko Favari. A destra, la trasparenza come concetto portante del format post-pandemia.

 

Inaugurata giovedì 14 ottobre, la farmacia ha subito estesi rimaneggiamenti diretti innanzitutto ad aprire gli spazi. Le casse, che in origine erano raggruppate in fondo all’area vendita e originavano lunghe code, sono state ampliate (se ne contano nove, oggi) e sdoppiate, in modo da servire i clienti nei due ambienti (uniti da un largo corridoio) in cui si divide la farmacia. In media, la farmacia conta attorno ai 600 ingressi giornalieri.

 

Le nove casse della farmacia, divise nei due ambienti principali che costituiscono l’area vendita. In questo modo il corridoio che collega i due spazi (sotto a sinistra) rimane libero da code e può essere utilizzato per esporre l’assortimento, ben visibile anche da fuori grazie alla trasparenza delle vetrine.

 

Il corridoio centrale viene sfruttato anche per esporre gli scaffali dei due reparti che rappresentano la specializzazione della farmacia, infanzia e sport. Per nopn ingombrare gli spazi, le gondole sono soltanto due, hanno dimensioni ridotte, e sono disposte lungo il primo ambiente della farmacia.

 

 

Pur con gli adattamenti al “new normal”, il format rimane quello classico di Dr.Max, così come trova conferma il posizionamento distintivo dell’insegna su economicità e bassi prezzi (quasi un edlp, every day low price). La “promessa” è formulata già sulle vetrine (vedi a sinistra) e viene poi mantenuta all’interno dai tavolini delle offerte e da una comunicazione in store ben visibile e coerente.

 

 

Riconfermato anche l’impegno della catena sul fronte servizi: la farmacia dispone di uno spazio riservato di 10 mq che per ora viene utilizzato per le principali autoanalisi, ma l’intenzione è di offrire nel tempo nuove prestazioni, dalla vaccinazione antinfluenzale alla telemedicina. Infine, il format ripropone un uso intenso di schermi e touchpoint digitali: il tagliacode a touchscreen, il catalogo su monitor, un grande schermo piatto che diffonde informazioni e consigli per la salute. «Crediamo nell’innovazione e vogliamo comunicarla ai nostri clienti» spiega a Pharmacy Scanner il ceo Mirko Favari «tra breve apriremo una vetrina che consentirà ai passanti di vedere come lavora il nostro robot di magazzino. E’ un modo per far capire che la nostra prima attenzione va alla velocità del servizio».

 

 

Quanto ai progetti di sviluppo della catena, oltre a proseguire nelle conversioni al format delle farmacie già acquisite (prima di Genova era stata inaugurata la farmacia Orti di Bologna) da quest’anno Dr.Max ha ricominciato ad acquisire e punta a terminare l’anno con una trentina di farmacie di proprietà. Per poi raddoppiare con il 2022. «Abbiamo una buona pipeline» si limita a dire Favari senza confermare «i progressi del gruppo in Italia trovano l’approvazione dei vertici internazionali. Abbiamo chiuso il 2020 con un fatturato di 50 milioni di euro, annualizzato a settembre saremmo già sui cento. Abbiamo praticamente concluso il rebranding di tutta la catena e stiamo per passare alla modalità “acquisto & subito rebranding”».

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