Digital shelf edge, ora parlano anche i bordi degli scaffali

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Finora sono stati usati soltanto per esporre i cartellini dei prezzi, sopra o sotto i prodotti in esposizione. Ora, invece, le cose stanno per cambiare: grazie al “digitale”, infatti, i bordi degli scaffali possono diventare uno spazio per comunicare con il cliente, fornirgli informazioni aggiuntive sui prodotti in vendita, segnalare promozioni e sconti, evidenziare segmenti e gamme e molto altro ancora. La tecnologia che lo rende possibile si chiama Digital shelf edge (bordo dello scaffale digitalizzato) e nei supermercati di Usa e Regno Unito sono già in corso sperimentazioni da un paio di anni. Di più, la catena statunitense Kroger ha annunciato nei giorni scorsi che entro la fine del 2018 fornirà di scaffali digitali più di 200 dei suoi stores.

 

 

Per essere precisi, la tecnologia adottata dall’insegna americana unirà digitale e wireless: i clienti, infatti, potranno compilare la loro lista della spesa direttamente sul cellulare e ogni singola voce si illuminerà sullo schermo quando transiteranno accanto al prodotto di cui hanno bisogno. E non solo: «Se vi trovate davanti allo scaffale delle barrette proteiche e siete celiaci» spiega alla rivista Business Insider Chris Hjelm, capo ufficio stampa di Kroger «il display metterà in evidenza per voi i prodotti gluten-free disponibili nel reparto».

Secondo gli addetti ai lavori, lo scaffale digitalizzato è una di quelle novità delle quali il retail non potrà fare a meno. Invita a tali stime il fatto che il 76% delle decisioni di acquisto (e il 60% degli switch di marca, cioè l’acquisto del prodotto cercato ma di brand differente da quello che ci si proponeva) avviene d’impulso proprio davanti allo scaffale. Disporre dunque di bordi dei ripiani che comunicano, forniscono indicazioni sulle materie prime dei prodotti in esposizione (una richiesta sempre più diffusa da parte dei consumatori, come indicano diverse ricerche) o ancora ricordano modalità d’impiego oppure caratteristiche particolari (come nell’esempio sul gluten-free) significa offrire al cliente un’esperienza di acquisto ancora più ricca e qualificante.

 

 

Pesano anche altre considerazioni: con lo scaffale digitalizzato è possibile diffondere contenuti e messaggi personalizzati quasi in tempo reale, in piena sintonia con la sensibilità di un consumatore che sempre più spesso apprezza i retailer attenti alla sua individualità. E ancora: il 40% degli italiani, dicono le ricerche, compara i prezzi sul web prima di effettuare un acquisto (sul web o nel mondo reale) e quasi sette milioni di connazionali lo fanno mentre girano per negozi, attraverso lo smartphone. Gli scaffali digitalizzati, controllati in remoto tramite computer, permettono aggiornamenti di pricing in tempo reale e, in caso di circuiti o catene, in tutti i punti vendita dell’insegna. Abbinati a un sistema beacon che “aggancia” i cellulari dei clienti registrati, poi, questi stessi scaffali possono mostrare sul display offerte o sconti dedicati alla clientela più fedele.

Non solo: sempre più spesso il consumatore “omnichannel” attribuisce grande rilevanza alle recensioni o ai giudizi riportati su social o siti internet dai clienti che prima di lui hanno acquistato lo stesso prodotto. Con lo scaffale digitalizzato, il retailer può fornire lo stesso genere di recensioni (magari raccolte dal suo sito web) per assicurare allo “shopper” omnicanale un’esperienza di acquisto vicina alle sue attese.

 

 

Infine, come già oggi fanno le etichette elettroniche con display a cristalli liquidi, lo scaffale digitalizzato agevola la gestione delle scorte e del magazzino e snellisce gli aggiornamenti di prezzo sui cartellini, a patto ovviamente che il sistema sia collegato al gestionale del punto vendita o dell’insegna.

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