Dati di mercato, Federfarma “avverte” le farmacie sulla loro protezione

Filiera

Le farmacie facciano attenzione a non cedere incondizionatamente i propri dati di mercato e verifichino sempre che nei contratti firmati con le aziende farmaceutiche siano dettate scadenze e condizioni per l’utilizzo di tali dati ad altri scopi. E’ l’avvertimento che Federfarma ha diramato nei giorni scorsi agli associati per sensibilizzarli sulla protezione delle informazioni sensibili generate dall’attività commerciale della farmacia. «L’innovazione tecnologica» ricorda la Federazione «ha facilitato la dematerializzazione e la raccolta strutturata dei dati di vendita di tutti i prodotti venduti in farmacia». Depurati dei dati personali, tali rilevazioni sono utili alla farmacia, che così può definire le proprie strategie di acquisto e vendita, ma anche alle imprese della filiera e alle loro operazioni di marketing. Inoltre, gli stessi dati possono essere utilizzati da terzi per attività statistiche o di ricerca. «E’ dunque evidente» continua la circolare «che le informazioni di cui dispone ciascuna farmacia rivestono un valore economico non indifferente e di facile quantificazione».

Dovrebbe quindi essere tra le consapevolezze di ogni titolare che i dati di vendita di cui dispone hanno un considerevole valore e vanno quindi protetti. Anche verificando che nei rapporti economici instaurati con chi acquisisce tali rilevazioni ci siano clausole a tutela della proprietà. E’ il caso, appunto, di quei contratti con cui il titolare cede superficialmente i propri dati per finalità aggiuntive a quelle originarie, finendo così per sminuirne il valore. La cessione a titolo gratuito, ricorda infatti il sindacato, non solo non porta niente alla farmacia ma finisce anche per scoraggiare le aziende che, per avere le stesse informazioni, sono pronte a riconoscere ai farmacisti una contropartita economica.

Federfarma, infine, conclude ricordando alle associazioni provinciali che per semplificare l’invio delle comunicazioni di rettifica da parte delle farmacie (con il modulo allegato alla circolare) possono farsi carico loro stesse della raccolta e trasmissione delle lettere in un’unica spedizione cumulativa.

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