Manca ormai una decina di mesi all’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo sulla privacy (la data è il 24 maggio 2018) e per il mondo della farmacia si fa sempre più urgente prepararsi alle novità in arrivo con il dovuto anticipo. A fare il punto il convegno organizzato l’11 ottobre a Milano da Fulcri srl, società specializzata nella consulenza alle imprese in materia di data protection: il Regolamento, hanno convenuto relatori ed esperti, non stravolge l’impianto normativo esistente ma ne ribadisce e rafforza i principi. Per esempio – come ha spiegato Andrea Palumbo, ricercatore di Informatica giuridica all’università degli Studi di Milano-Bicocca – il Regolamento vincola ancora più strettamente gli operatori che raccolgono dati a usarli esclusivamente per lo specifico fine con cui li ricevono. E a tale scopo, il testo impone alle aziende che trattano dati di dichiarare esaustivamente come e perché verranno usati.
Rafforzate anche le sanzioni: le aziende che non effettuano la valutazione del proprio “profilo di rischio”, che non raccolgono un consenso «preventivo e inequivocabile» alla raccolta e al trattamento dei dati e non rispettano le disposizioni del Regolamento rischiano multe fino al 4% del fatturato o a 20 milioni di euro. Di qui le preoccupazioni di Federfarma per le piccole farmacie: il sindacato, ha spiegato Bruno Foresti, dell’ufficio legale della Federazione, è in attesa di un disegno di legge che dovrebbe chiarire il quadro normativo e definire misure speciali per le piccole imprese, che rischiano di essere soffocate dalla burocrazia.
Qualche flash al riguardo lo ha fornito Stefano Ricci, docente di informatica giuridica all’università dell’Insubria: in quanto «hub di servizi sanitari», le farmacie dovranno condurre una “gap analysis” per individuare le misure di sicurezza che ogni singola impresa dovrà adottare. In tale ambito, un contributo giungerà da Promofarma, la società di servizi di Federfarma: come ha annunciato il presidente, Nicola Stabile, in un’intervista di qualche giorno fa a Filodiretto, l’house organ del sindacato, le farmacie associate riceveranno a breve un fac-simile di lettera che i titolari dovranno trasmettere a tutte le società cui forniscono dati attraverso i propri gstionali. In questa missiva, la farmacia ricorda che la proprietà di tali informazioni è e resta del titolare e che i dati possono essere ridistribuiti a terzi soltanto in forma aggregata e fino a un’eventuale revoca del farmacista stesso. «Oggi» spiega Stabile «capita invece che le farmacie sottoscrivano inavvertitamente contratti di fornitura nei quali non è neanche prevista una scadenza. Dobbiamo proteggere i nostri dati per tutela d’impresa ma anche per non sminuirne il valore».