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Contro la crisi, i distributori francesi fanno comunicazione sui loro furgoni

Filiera

«La distribuzione farmaceutica è in pericolo, il governo deve intervenire». E’ il pay off – lo slogan finale – che chiude lo stencil affisso dall’inizio del mese su tutti i furgoni dei grossisti francesi che aderiscono alla Csrp, la Chambre syndacale de la repartition pharmaceutique. Sono sette aziende in tutto, che assieme si spartiscono il 97,5% del mercato transalpino (vedi sotto) e che con questa campagna di comunicazione vogliono richiamare l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica sulla crisi in cui versa il comparto. Una crisi non molto dissimile da quella che grava sulla distribuzione italiana.

 

 

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Le cifre che mette sul tavolo la Csrp danno la misura del clima che si respira Oltralpe: nel 2008 i distributori francesi avevano chiuso l’anno con un fatturato di 18 miliardi di euro e un utile operativo di 200 milioni; alla fine del 2017 invece il giro d’affari si è fermato a 17 miliardi di euro, con una perdita operativa di 23 milioni. In dieci anni, sono le stime della Chambre syndacale, la marginalità delle aziende associate sul farmaco rimborsato si è ridotta di 243 milioni.

 

 

All’origine di tale curva discendente, accusa la Csrp, ci sono le politiche attuate dai governi francesi negli ultimi anni per abbassare o contenere i prezzi dei farmaci. E così, in dieci anni la marginalità della distribuzione farmaceutica è calata del 18% quando invece la spesa sanitaria pubblica (programmata) è cresciuta nello stesso periodo del 29% (e anche questo suonerà familiare alle orecchie della filiera italiana, vedi grafico sopra). Aggrava le perdite la remunerazione con cui il servizio sanitario paga i distributori francesi: sui generici, infatti, i grossisti prendono a scatola un terzo di quello che percepiscono sui farmaci branded, nonostante il trasporto e dunque i costi siano gli stessi. Il risultato è che sugli “off patent” la distribuzione transalpina lavora in perdita, nonostante questa categoria di farmaci copra ormai il 40% del mercato. E sui branded i margini sono soggetti a tetti che di fatto impediscono di recuperare.

 

 

Di qui, dunque, le rivendicazioni con cui la Csrp accompagna la comunicazione avviata all’inizio del mese. Il cui messaggio portante mira a richiamare l’attenzione del pubblico sulla centralità del ruolo svolto dai grossisti: due consegne al giorno in tutte le farmacie e più di sei milioni di medicinali recapitati ogni giorno, ma «la disponibilità del farmaco dappertutto e per tutti è in pericolo». «Per continuare a garantire il servizio pubblico» traduce il presidente della Chambre syndacale, Olivier Bronchain «le risorse umane e materiali devono essere preservate». A tale scopo, i distributori chiedono al Governo una riforma della loro remunerazione e un incremento delle risorse destinate al comparto intermedio. Richieste, peraltro, che erano già state rivolte alla politica un anno fa, senza successo. E anche qui, la filiera italiana troverà un altro punto in comune.

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