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Cef esce allo scoperto: 400 farmacie di proprietà in catena entro 5-6 anni

Filiera

C’è anche la Cef tra i soggetti interessati ad acquisire farmacie di proprietà. Circa 400 nei prossimi 5-6 anni, da organizzare in una rete distinta e separata – per format e insegna – dai suoi due network di farmacie indipendenti, Piùbene e FarmaciaInsieme. Ad annunciarlo – con un effetto bomba che si protrarrà per diversi giorni – il presidente della cooperativa bresciana, Vittorino Losio, intervenuto ieri alla convention che il gruppo ha organizzato a Milano per incontrare l’Idm, l’industria di marca. «Vogliamo consolidare la posizione di Cef nella distribuzione intermedia» ha detto Losio «e la creazione di una catena di farmacie di proprietà rappresenta un tassello di tale crescita».

L’operazione, ha però avvertito Losio, non va vista come un attacco alla farmacia indipendente: «Non vogliamo fare speculazione» è il ragionamento «al contrario vogliamo tutelare la farmacia dei farmacisti rafforzando quella che oggi è la loro prima cooperativa per quota di mercato. Non a caso, confermiamo la nostra piena collaborazione con Federfarma e con i l suo progetto per una rete delle reti che tuteli la libertà delle farmacie indipendenti».

Cef, poi, prosegue il rafforzamento anche nel mercato della distribuzione intermedia: dopo avere rilevato di recente l’attività distributiva di Cofarma Salento e Farmacampania (tramite cessione di ramo d’azienda), la cooperativa bresciana ha portato a termine nei giorni scorsi anche l’acquisizione della Ctf di Bergamo, con la quale aveva già sottoscritto a febbraio un contratto di affitto con obbligo di acquisto per 16,5 milioni di euro.

Con queste operazioni, ha detto ancora Losio, il gruppo consolida la propria posizione di secondo distributore italiano per quota di mercato, con uno share dell’11,6% che nelle regioni dove l’azienda è più forte – Lombardia e Veneto – supera il 30%. Nel 2016, inoltre, il fatturato della cooperativa ha oltrepassato i 1.200 milioni di euro e le stime puntano quest’anno ai 1.300 milioni. «Vogliamo consolidare la nostra posizione di prima cooperativa nazionale della distribuzione intermedia» spiega Losio a Pharmacy Scanner «il contesto e gli scenari che si profilano all’orizzonte dicono che soltanto chi riesce a presidiare l’intero territorio nazionale può essere oggi realmente competitivo».

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