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Assoram, Petrone: la distribuzione faccia squadra per dare più valore al suo ruolo

Filiera

L’unione deve fare la forza anche nel mondo della logistica farmaceutica e quindi l’obiettivo prioritario di Assoram rimane quello di sviluppare alleanze con le altre sigle del comparto per accrescere valore e peso della distribuzione primaria. Sono le parole con cui Pierluigi Petrone, presidente dell’associazione che riunisce oltre cento aziende depositarie della distribuzione primaria del farmaceutico e dell’healthcare, riassume a Pharmacy Scanner le principali evidenze emerse dalla 56ª assemblea nazionale degli associati, convocata a distanza il 25 giugno scorso.

Presidente, qual è lo stato di salute dell’associazione che dirige e quali i programmi per il futuro prossimo?
Aumentiamo nel numero degli associati e continuiamo a cercare collaborazioni e sinergie con le altre realtà della distribuzione. A febbraio Ascofarve, l’associazione che rappresenta i grossisti della veterinaria, ha trasferito i suoi uffici nella nostra sede romana, in piazza Cavour; nello stesso mese abbiamo istituito con le sigle del trasporto afferenti a Confetra il Pharma logistic and transportation group, che diventerà una commissione di lavoro permanente con cui prolungheremo l’esperienza del Tavolo di lavoro congiunto sulla logistica dei vaccini covid.

Obiettivo?
Il Recovery plan europeo prefigura un nuovo piano Marshall che promette investimenti e sviluppo anche nella farmaceutica. L’industria avrà bisogno di trovare nella distribuzione primaria un partner affidabile con cui ragionare in termini globali. Perché il bacino del Mediterraneo può diventare un hub logistico strategico, come cerniera tra i Paesi del nord Africa e del nord Europa così come tra Europa e Stati Uniti.

E Assoram?
Nei cinque anni a venire vogliamo accrescere il nostro peso. La distribuzione primaria deve approfondire riflessioni e ragionamenti che le diano maggiore consapevolezza di sé e del suo ruolo, noi siamo pronti a dare il nostro contributo perché siamo convinti che i depositari non possono essere lasciati indietro. Assoram è membro aggiuntivo del Girp, l’associazione europea dei distributori farmaceutici, negli altri Paesi non c’è sempre il distanziamento tra distribuzione primaria e secondaria (depositari e grossisti, ndr) che invece vediamo qui.

A che cosa puntate, di preciso?
Nel suo intervento davanti all’assemblea il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha parlato di salute come catena di valore. Riprendo lo stesso concetto: le aziende e le sigle del comparto devono far collimare i rispettivi interessi per dare più valore alla distribuzione primaria.

In questa rivendicazione incide in qualche modo l’esclusione patita dai depositari nella distribuzione dei vaccini covid, con “l’invasione di campo” di Poste Italiane?
Siamo stati critici fin dall’inizio sull’intervento di Poste. Non ci fa paura la concorrenza, anzi siamo convinti che più player entrano in gioco e maggiore è la crescita di efficienza. Ma qui siamo di fronte a un’operazione a metà tra deregolamentazione e delegittimazione. In ogni caso, abbiamo avviato un dialogo sempre più stretto con il Commissariato per l’emergenza covid (all’assemblea è intervenuto il generale Domenico Pace in rappresentanza di Figliuolo, ndr) e ora stiamo lavorando perché le nostre aziende possano essere coinvolte pienamente nella prossima fase della campagna vaccinale, quella che non passerà più dai grandi hub ospedalieri ma dai presidi del territorio, farmacie e studi dei medici di famiglia.

Tra un anno scade il suo mandato…
In questi 12 mesi continuerò a lavorare per intensificare dialogo e sinergie con  le sigle della distribuzione e l’industria Farmaceutica che oggi ci guarda con sempre maggiore interesse ed attenzione. Se sarò riconfermato, proseguirò sulla stessa strada.

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