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E-commerce, al tavolo del Ministero anche i pure player. E in agenda forse l’online dell’etico

Filiera

Provvederà Assoram, l’associazione che riunisce le aziende della distribuzione primaria di farmaci ed healthcare, a rappresentare i “pure player” dell’online al tavolo su e-commerce e delivery del farmaco che la settimana scorsa si è insediato formalmente al ministero della Salute. Istituito nel settembre scorso dal sottosegretario Marcello Gemmato, il gruppo di lavoro annoverava tra i convocati della prima ora Farmindustria, Assosalute ed Egualia per i produttori, Adf, Federfarma Servizi e la già citata Assoram per i distributori, Aifa, Nas e Conferenza delle Regioni per le istituzioni e Federfarma, Fofi e Assofarm per le farmacie, ma lasciava fuori i principali “big” del settore, formalmente registrati come parafarmacie e quindi senza rappresentanza.

Per riuscire ad avere voce al tavolo ministeriale (dove, almeno nelle intenzioni, si dovrebbe discutere del futuro dell’online farmaceutico) hanno così bussato alla porta di Assoram Talea Group (Farmaè), Atida eFarma, 1000Farmacie, Farmacia Loreto (il portale di Farmacie Italiane) e Farmacosmo. Ma non è detto che altri e-retailer possano seguire. «Abbiamo deciso di insediare un gruppo di confronto all’interno di Assoram» spiega a Pharmacy Scanner Marco Di Filippo, consigliere di amministrazione di Talea Group «quando è diventato evidente che il tavolo istituito al Ministero non avrebbe trattato soltanto di home delivery ma anche di e-commerce, ed era quindi importante che non mancassimo». Il fatto che altre insegne digitali si siano aggiunte a ruota, tuttavia, non significa che stia prendendo forma un embrione di sindacato dei pure player, almeno per ora. «Si è soltanto aperto un gruppo di discussione tra i principali retailer nazionali» precisa Umberto Gallo, ceo di Farmacie Italiane «il fatto è che il mercato online italiano ha ormai raggiunto la fase della maturità, continua a crescere e quindi c’è bisogno di una riflessione sulle regole che lo governano, posto che certi fenomeni – come l’home delivery – fanno parte dell’evoluzione dei bisogni e tornare indietro non si può».

Parla di riflessione sulle regole anche il presidente di Assoram, Pierluigi Petrone, che esprime soddisfazione per la decisione degli e-commerce di appoggiarsi alla sua associazione. «Anche se un’agenda dei temi di cui si occuperà il tavolo ministeriale ancora non è stata definita» dice a Pharmacy Scanner «è evidente che il lavoro principale consisterà da un lato nel definire più puntualmente il quadro normativo di riferimento, in modo da regolare aspetti che oggi ancora rimangono nel vago e dall’altro contestualizzare le regole che l’Italia si è data con quelle degli altri Paesi europei».

Tra i temi che prevedibilmente finiranno sotto la lente del tavolo, quindi, figureranno di certo l’home delivery del farmaco etico (con l’appendice delle app che oggi consentono di ordinare i farmaci a distanza senza passare necessariamente dall’online, oppure passandoci in modo “mascherato”), una più dettagliata regolamentazione del flusso logistico e delle buone norme di distribuzione (dal magazzino al rivenditore e da questi al destinatario finale), la corretta distinzione delle insegne tra farmacia e parafarmacia alla stregua di ciò che accade nel fisico. E magari, ipotizza qualcuno sotto voce, una riflessione sull’apertura all’e-commerce del farmaco con obbligo di ricetta, ipotesi calcata soprattutto dalle multinazionali dell’online. «In ogni caso» avverte Gallo «è un lavoro di riflessione e confronto che prenderà tempo: il tavolo ministeriale non tornerà a riunirsi prima della metà di gennaio e per arrivare a qualcosa di definito occorrerà attendere. Un anno almeno».

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