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Zur Rose si chiamerà DocMorris. E in Italia la sua Promofarma usa il logo di una farmacia portoghese

Filiera

Zur Rose, il colosso svizzero della distribuzione farmaceutica che di recente ha ceduto a Migros tutte le sue attività in terra elvetica, prenderà dall’11 maggio nome e brand di DocMorris, la farmacia online olandese che le appartiene dall’ottobre 2012. Il via libera all’aggiornamento del marchio è stato dato la settimana scorsa dall’assemblea degli azionisti, che ha anche approvato la costituzione di una riserva di capitale e l’aumento del capitale condizionato per fare entrare nell’azionariato dipendenti e consulenti. Di fatto, l’operazione suggella il riposizionamento di Zur Rose-DocMorris, che abbandona del tutto l’attività distributiva per concentrarsi esclusivamente sull’e-commerce. Come recita una nota diffusa dal gruppo, l’obiettivo è quello di «rafforzare la posizione nel mercato del farmaco online, che vale 50 miliardi di euro in Germania e altri Paesi europei».

Il riferimento al mercato tedesco, dove è consentito l’e-commerce sui farmaci di marca, ha le sue ragioni: il gruppo, infatti, continua a riporre grandi speranze nella dematerializzazione delle ricette mediche, che dopo lunghi ritardi e rinvii (se ne parla da almeno due anni), dovrebbe finalmente entrare a regime dall’anno prossimo. La digitalizzazione, nei piani di Zur Rose-DocMorris, dovrebbe riaprire alla società il mercato tedesco dell’etico, dopo la legge che dal 2021 ha ripristinato il divieto a praticare sconti sui farmaci con ricetta (abolito dalla celebre sentenza della Corte di giustizia europea del 2016). Venuta a mancare la leva-prezzo, i tedeschi hanno smesso di spedire le loro ricette per posta sino in Olanda e così tra 2021 e 2022 i ricavi di DocMorris provenienti dall’etico sono crollati di oltre un terzo. La ricetta dem, tuttavia, potrebbe tornare a rendere competitive le farmacie online, perché anziché sui prezzi potrebbero fare leva sulla “convenience” della consegna a casa e dei servizi correlati (refill della ricetta, aderenza alla terapia eccetera). D’altronde il mercato tedesco vale questi e ben altri sforzi, dato che il giro d’affari dell’online vale più di 13 miliardi di euro (contro i 500 milioni circa dell’Italia).

Ma le vicende di Zur Rose-DocMorris interessano da vicino anche l’Italia, dato che al gruppo fanno capo non soltanto la farmacia online olandese ma anche la parafarmacia online iberica Promofarma, che dispone di un sito in lingua italiana. Da più due anni – come Pharmacy Scanner ha riferito a suo tempo – questo sito  reca sotto al marchio la dicitura “by DocMorris”; in aggiunta, da qualche mese figura in calce alla homepage il bollino Ue per l’e-commerce di Sop e Otc, che però non porta a un esercizio italiano bensì a una farmacia portoghese di sua proprietà,  la Farmácia Central a Montemor-o-Novo, a circa 100 chilometri da Lisbona. Come si ricorderà, è lo stesso “escamotage” cui faceva ricorso sino a qualche tempo fa un’altra farmacia olandese, Shop Apotheke, che sul suo sito italiano Shop-farmacia.it (ora rinominato Redcare.it) riportava il bollino rilasciato dal ministero della Salute olandese.

Grazie alla farmacia lusitana, come scrive la rivista tedesca Apotheke Adhoc, Promofarma riesce a vendere online farmaci senza ricetta in Spagna, dove l’e-commerce dei sop-otc è riservato alle sole farmacie e la loro titolarità ai farmacisti. È dunque verosimile che il gruppo possa presto mettersi a fare la stessa cosa nel nostro Paese, anche se attualmente Promofarma.it commercializza soltanto prodotti dell’extrafarmaco. Così come è probabile che sia soltanto questione di tempo perché DocMorris metta piede anche in Italia, dove aveva fatto una fugace apparizione una decina di anni fa quando Admenta aveva ribrandizzato  le sue comunali – oggi Lloyds – con il nome della farmacia olandese (entrambe controllate allora dal gruppo internazionale Celesio). Le vie del capitale sono infinite.

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