Quasi 385 milioni di euro di fatturato per un ebitda di oltre 10 milioni di euro e un risultato d’esercizio di 6,2 milioni, il più alto nella sua storia. Sono i numeri del consuntivo approvato il 15 maggio dall’assemblea dei soci di Unifarm, la società dei farmacisti che distribuisce a più di 1.900 farmacie tra Trentino-Alto Adige, Veneto, Liguria e Sardegna. Rispetto al 2021 il giro d’affari cresce del 6%, l’ebitda del 10% e l’utile di 300mila euro; le vendite, dal canto loro, sono lievitate di oltre 18 milioni di euro, grazie a un’accresciuta fedeltà delle farmacie associate che ha consentito a Unifarm di consolidare la propria quota di mercato e in alcuni territori di incrementarla. Quanto al bilancio consolidato del gruppo, l’attivo sfiora i 433 milioni di euro, il valore della produzione tocca i 642 milioni e il risultato d’esercizio supera i 4,1 milioni di euro.
«Nel corso dell’anno» ha rimarcato il direttore generale, Claudio Occofer « è stata dedicata massima attenzione a migliorare l’efficienza dei processi aziendali ed esplorare nuove opportunità, da cui un incremento delle performance e un contenimento dei gestione correlati. Ne hanno beneficiato le farmacie clienti, perché abbiamo evitato di ribaltare su di loro gli aumenti dei costi energetici e dei carburanti che hanno caratterizzato l’ultimo anno». Con la fine del 2022, inoltre, il numero dei soci arriva a 800. Le farmacie aderenti alla rete Unilife, invece, ammonta a 358, compresi 22 esercizi di proprietà.
Grande soddisfazione per i numeri del consuntivo è stata espressa dal presidente Paolo Cainelli e dalla vicepresidente con delega sui progetti strategici Francesca Rauzi: i risultati conseguiti, hanno sottolineato, sono il frutto di un lavoro di squadra orientato al miglioramento continuo dei processi aziendali e allo sviluppo di progetti fidelizzanti in linea con la mission dell’azienda, che rimane quella di preservare l’indipendenza della farmacia. «In particolare» spiega Rauzi a Pharmacy Scanner «prosegue l’automazione dei nostri magazzini per assicurare consegne sempre più veloci ai nostri soci. I quali a loro volta ci premiano con una fedeltà che ormai supera l’80%». Salgono anche a 242 le farmacie che si sono dotate di Sara, la piattaforma per il riordino automatico dei prodotti.
Performance di tutto rispetto, infine, anche dalla marca privata di Unifarm, che continua ad allargare la quota di mercato. «Le farmacie» osserva Rauzi «hanno capito che la private label è un’opportunità per sostenere la marginalità e proporre prodotti dal rapporto qualità prezzo interessante in categorie dell’area commerciale dove oggi è forte la pressione dell’online, come integratori e cosmetici». Il beauty è la categoria in cui la marca privata di Unifarm è entrata nel 2022, anno che ha visto la successione di dodici nuovi lanci.