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Sondaggio: agli italiani piacciono i negozi. Prossimità vincente per farmaci e tabacchi

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Un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Swg nell’ambito del progetto Cities ha rivela che gli italiani preferiscono vivere in quartieri dove è cospicua la presenza di esercizi commerciali di prossimità. Questo perché ne discende un senso più forte di comunità (64% degli intervistati), una maggiore sicurezza (57%) e valori di mercato delle abitazioni migliori (fino al 26% in più).

Metodologia dell’indagine
L’indagine quantitativa è stata condotta mediante interviste online con metodo Cawi (Computer assisted web interview) su un campione di 1.204 italiani tra i 18 e gli 80 anni, rappresentativi della popolazione per genere, età, area geografica e ampiezza del comune di residenza. Le interviste sono state somministrate dal 9 al 12 aprile 2024.

 

Valutazione luogo di residenza: differenze Nord/Sud e piccoli/grandi centri

 

Preferenze abitative e valore immobiliare
La presenza di esercizi commerciali è l’elemento che suscita maggiore soddisfazione tra i cittadini, addirittura più di spazi verdi e servizi pubblici. L’88% degli intervistati considera determinante la presenza di negozi quando deve scegliere il quartiere in cui vivere, mentre solo il 10% preferisce zone esclusivamente residenziali. I negozi di prossimità non solo migliorano la qualità della vita, ma incrementano anche il valore degli immobili. Un’abitazione situata in una zona con molti negozi può aumentare il proprio valore di almeno il 20%, mentre in quartieri affetti da desertificazione commerciale il valore può diminuire del 15%.

Il valore sociale dei negozi di prossimità
Oltre al valore economico, i negozi di prossimità sono riconosciuti per il loro alto valore sociale. Per il 64% degli intervistati, rappresentano un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, per il 59% offrono un servizio attento alle persone fragili, per il 57% sono un presidio di sicurezza, per il 54% garantiscono la cura dello spazio pubblico. Inoltre, facilitano l’integrazione sociale (49%).

 

Acquisti: solo per farmaci e tabacchi prevale prossimità

 

La desertificazione commerciale
Un fenomeno preoccupante che emerge dall’indagine è la desertificazione commerciale, ovvero la chiusura dei negozi tradizionali nei quartieri. Questo fenomeno è particolarmente sentito al Nord e nelle città di medie dimensioni. La chiusura dei negozi è percepita negativamente dall’83% degli intervistati, che provano un senso di tristezza, mentre il 74% ritiene che incida negativamente sulla qualità della vita.

Differenze geografiche e dimensioni urbane
La percezione della desertificazione commerciale varia notevolmente tra le diverse aree geografiche e dimensioni urbane. Al Nord, il 43% degli abitanti segnala processi di desertificazione, contro il 31% al Sud. Le città tra 100 e 250 mila abitanti sono quelle in cui il fenomeno è maggiormente percepito. Nei grandi centri urbani, la desertificazione è associata all’aumento del degrado urbano e alla riduzione della qualità della vita e della sicurezza. Nei piccoli centri, invece, è sinonimo di riduzione delle opportunità lavorative e di socialità, e aumento del rischio di spopolamento.

 

Il ruolo sociale delle attività economiche di quartiere

 

I negozi di prossimità, è la conclusione che arriva dalla ricerca, svolgono un ruolo cruciale non solo per l’economia locale, ma anche per la coesione sociale e la qualità della vita nei quartieri italiani. La loro presenza o assenza può influenzare significativamente le scelte abitative e il valore immobiliare, oltre a contribuire al benessere complessivo delle comunità. Contrastare la desertificazione commerciale diventa quindi fondamentale per mantenere vivaci e sicuri i nostri quartieri.

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