Sideral, innovativa formulazione orale per contrastare la carenza di ferro nei pazienti con celiachia

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La celiachia è una malattia autoimmune cronica che colpisce l’intestino tenue in risposta all’ingestione di glutine, una proteina presente nel grano, nell’orzo e nella segale e colpisce circa l’1% della popolazione.

Nei soggetti affetti da celiachia, il sistema immunitario attacca erroneamente il rivestimento dell’intestino tenue quando vengono ingeriti alimenti contenenti glutine, che può portare a danni e infiammazioni della parete intestinale.  Questo meccanismo provoca l’alterazione della mucosa intestinale, caratterizzata da atrofia dei villi (appiattimento) con eccessivo accumulo di cellule pro-infiammatorie, limitando così la normale funzione di assorbimento dei nutrienti nel tratto intestinale

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I sintomi della celiachia possono variare ampiamente da soggetto a soggetto e possono includere dolore addominale, gonfiore, diarrea, stitichezza, affaticamento, anemia, perdita di peso ed eruzione cutanea. Se non trattata, la celiachia può portare a complicazioni come la malnutrizione, l’osteoporosi e un aumentato rischio di alcuni tipi di cancro.1

L’unico trattamento per la celiachia è una dieta rigorosa e priva di glutine per tutta la vita; ciò comporta l’eliminazione di tutti gli alimenti e prodotti che contengono questa proteina, tra cui pane, pasta, cereali e molti alimenti industriali. In alcuni casi, integratori o farmaci possono anche essere raccomandati per aiutare a gestire i sintomi o affrontare le carenze nutrizionali.

La diagnosi della celiachia viene effettuata tramite un prelievo ematico per la ricerca degli anticorpi specifici al glutine e successivamente una biopsia dell’intestino tenue per cercare segni o danni alla parete intestinale, tipici della celiachia.2

L’anemia da carenza di ferro è una complicanza comune nei pazienti celiaci. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano lo screening per la valutazione dei parametri del ferro in questa categoria di soggetti, come l’emoglobina e parametri specifici del metabolismo del ferro che ne indicano la quantità presente nell’organismo (sideremia e ferritinemia).

Anemia da carenza di ferro

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) il range fisiologico dell’emoglobina (Hb) varia a seconda del genere e dell’età: uomini 14-18 g/dL, donne 12-16 g/dL e bambini 10,5-13,5 g/dL.

Quando il valore dell’Hb  è inferiore ai valori sopra riportati, si parla di anemia da carenza di ferro, che viene confermata anche dalla misurazione di altri importanti parametri:

  • Ferritina, proteina di stoccaggio in grado di contenere fino a 4500 atomi di ferro (range fisiologico: 30-300 ng/mL);
  • Sideremia, che indica la quantità del ferro circolante legato ad una specifica proteina, chiamata transferrina (range fisiologico: 50-180 mcg/dL)
  • Saturazione della transferrina (%TSAT), proteina che trasporta il ferro nei tessuti e nei distretti preposti al suo utilizzo. (valore fisiologico: >20%)

Quando si parla di sideropenia, invece, non sempre sono presenti alterazioni ematologiche evidenti; infatti, i livelli di emoglobina possono risultare essere nella norma, ma la ferritina e la saturazione della transferrina risultano essere basse. In questo caso è fortemente raccomandato di incrementare la quantità di ferro attraverso la dieta o l’integrazione alimentare.

Integrazione di ferro e celiachia

L’integrazione di ferro è spesso richiesta nei pazienti con celiachia, che spesso presentano uno scarso assorbimento del ferro a causa dell’infiammazione intestinale3. A tal fine, le formulazioni orali di ferro sono spesso preferite rispetto alle formulazioni intravenose, a causa della maggiore praticità d’uso e delle preferenze dei pazienti. Tuttavia, l’assunzione di formulazioni standard di ferro per via orale nei pazienti celiaci potrebbe aggravare alcuni sintomi della patologia, come il dolore addominale, il gonfiore, la diarrea e la costipazione.4

Ferro Sucrosomiale® – evidenze cliniche

Per contrastare gli stati di carenza di ferro, PharmaNutra Spa ha sviluppato il Ferro Sucrosomiale®, commercializzato con il nome di Sideral®.

Questa nuova tecnologia rappresenta un’innovativa formulazione orale contenente ferro, in cui il ferro pirofosfato è avvolto da una matrice di fosfolipidi ed esteri saccarici degli acidi grassi; questa struttura prende il nome di Sucrosoma®.

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Il risultato di questa tecnologia porta ad un’elevata tollerabilità gastrointestinale e ad un più facile assorbimento del ferro a livello intestinale. Negli ultimi anni molte evidenze scientifiche (sia precliniche che cliniche) sono state pubblicate su riviste scientifiche internazionali che confermano l’efficacia della tecnologia Sucrosomiale®.

La gastroresistenza è data dalla matrice di sucrestere, come dimostrato in studi in vitro, che protegge il ferro dall’acidità del pH dello stomaco.

Questo permette al Sucrosoma® di giungere intatto nella mucosa intestinale, dove viene assorbito dagli enterociti come una struttura vescicolare, quindi una modalità di assorbimento del tutto differente rispetto al ferro convenzionale che invece viene assorbito da un canale di membrana specifico posto sulla parte apicale degli enterociti, chiamato Divalent Metal Transporter di tipo 1 (DMT1), responsabile del ridotto assorbimento del ferro e, di conseguenza, dei suoi effetti avversi comuni, come ad esempio la gastralgia.5

In uno studio clinico condotto dal Dr. Elli6 , 43 soggetti affetti da malattia celiaca sono stati suddivisi in due gruppi: il primo gruppo era composto da 24 soggetti, che avevano riportato precedenti effetti collaterali in seguito all’utilizzo di ferro solfato, sono stati supplementati con 30 mg di SiderAL® per 90 giorni; mentre, il secondo gruppo (braccio di controllo) era composto da 19 soggetti, che risultavano essere tolleranti al ferro solfato, continuavano lo stesso trattamento, al dosaggio di 105 mg al giorno, sempre per 90 giorni.

I risultati hanno dimostrato che il trattamento con il SiderAL® ha permesso di incrementare i valori di emoglobina somministrando un dosaggio 3 volte inferiore rispetto al ferro solfato.

Inoltre, i soggetti che assumevano il ferro Sucrosomiale® hanno riscontrato sintomi gastrointestinali meno gravi e un miglioramento del benessere generale, al contrario del gruppo di controllo, in trattamento con ferro solfato, in cui vi era una maggiore severità dei sintomi gastrointestinali durante il periodo di studio.

In conclusione, il ferro Sucrosomiale® risulta essere meglio tollerato e adatto per i pazienti affetti da celiachia e anemia da carenza di ferro, poiché la sua formulazione innovativa consente un buon assorbimento intestinale nonostante la mucosa intestinale risulti essere infiammata6.

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Bibliografia:

  1. Mahadev S., et al. Prevalence of Celiac Disease in Patients with Iron Deficiency Anemia – a Systematic Review with Meta-analysis. Gastroenterology. 2018, 155(2): 374-382.
  2. Marsh, M.N. The small intestine: Mechanism of local immunity and gluten sensitivity. Clinical Science 1981, 61, 497-503.
  3. Malterre T. Digestive and nutritional considerations in celiac disease: Could supplementation help? Altern. Med. Rev. 2009;14:247–257.
  4. Elli L., et al. Nomenclature and diagnosis of gluten-related disorders: A position statement by the Italian Association of Hospital Gastroenterologists and Endoscopists (AIGO) Dig. Liver Dis. 2017;49:138–146.
  5. Gómez-Ramírez S., et al.; Sucrosomial® Iron: A New Generation Iron for Improving Oral Supplementation. Pharmaceuticals (Basel). 2018;11(4):97.
  6. Elli L., et al. Sucrosomial Iron Supplementation in Anemic Patients with Celiac Disease Not Tolerating Oral Ferrous Sulfate: A Prospective Study. Nutrients. 2018;10(3):330.
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