Tempo di spin off per Apoteca Natura, il circuito di Aboca che raggruppa oltre 600 farmacie indipendenti: il network si stacca dalla casa madre e diventa realtà autonoma, beneficia di un aumento di capitale di 5 milioni di euro interamente sottoscritto dalla famiglia Mercati e infine dà vita con Neo Apotek – la catena della famiglia milanese Cocchi-Riva che attualmente conta una cinquantina di farmacie di proprietà – ad Apoteca Natura Holding Italia, spa partecipata al 20% da Apoteca Natura e all’80% da Neo Apotek. Ad annunciarlo un comunicato diffuso questo pomeriggio dalle sue società, che – dice la nota – «restano indipendenti ma uniscono le forze per sfruttare al meglio tutte le sinergie della joint venture».
Quali? La nuova holding, spiega ancora il comunicato, sarà al fianco dei titolari delle farmacie del network Apoteca Natura che intendono acquisire altre farmacie o cedere quote di maggioranza della propria pur rimanendo operativi nella gestione. «Con questo importante passo» afferma Massimo Mercati, amministratore unico del network «Aboca e Apoteca Natura potranno perseguire in modo coerente e indipendente i propri obiettivi, pur restando legate da un rapporto di partnership commerciale». Quanto alla scelta di Neo Apotek come partner, prosegue Mercati, all’origine c’è «la totale sintonia sul modello di farmacia da sviluppare e la particolare compagine sociale della catena», che unisce un pool di investitori coordinati da Banca Profilo e Route Capital Partners e la famiglia di farmacisti milanesi Cocchi-Riva, più l’editore Ismaele Passoni. «La joint venture» conclude Mercati «ci permetterà di limitare l’oggetto sociale alle sole affiliazioni al network».
Grazie alla holding, in altri termini, Apoteca Natura potrà essere di supporto ai farmacisti affiliati che vogliono vendere o comprare senza tradire la propria vocazione di rete delle farmacie indipendenti. «Il franchising» interviene Gianluca Strata, direttore generale di Apoteca Natura «è per noi la chiave più importante di sviluppo, perché unisce la forza e il know-how del network alla gestione indipendente del titolare di farmacia. Nella dimensione europea cui noi ci rifacciamo, poi, questa è l’unica opzione possibile, dato che i principali Paesi vicini precludono al capitale la proprietà delle farmacie» .
«Apoteca Natura» conclude il comunicato «manterrà quindi la propria autonomia nello sviluppo internazionale del franchising e nella gestione delle Farmacie Comunali di Firenze; Neo Apotek conserva la propria autonomia investendo capitali nella joint venture e potenziando il proprio processo di espansione sul territorio nazionale. Si prevede un percorso di progressiva sinergia tra le farmacie di proprietà di Neo Apotek e il network Apoteca Natura».
Il senso dell’operazione si chiarisce ulteriormente se agli elementi forniti dal comunicato si aggiunge qualche altro tassello: si può citare, per esempio, il crescente “fastidio” di Apoteca Natura per gli acquisti con cui alcune grandi catene le hanno sottratto nel tempo diverse farmacie ben avviate. Per arginare lo stillicidio, il network aveva già cominciato ad accarezzare già da un po’ l’ipotesi di costituire una holding e proporsi agli affiliati in procinto di vendere. Ma i progetti si erano sempre arenati su due scogli, quello economico (i capitali) e quello “etico”: Apoteca Natura è una rete di farmacie indipendenti, la presenza di un nucleo anche ridotto di esercizi di proprietà potrebbe alterare equilibri e rapporti di fiducia tra circuito e affiliati.
Quanto a Neo Apotek, potrebbe essere stato decisivo l’interesse che da tempo i vertici della catena nutrono per il posizionamento di Apoteca Natura e, più di recente, per i piani del network relativi al format “Centro salute”, il più avanzato dei tre cluster in cui si differenzierà l’affiliazione alla rete di Aboca. Come si ricorderà, le farmacie che aderiranno a questo livello si distingueranno per un’offerta di prestazioni diagnostiche di media complessità (telemedicina, per esempio), che verranno offerte in regime privato o in convenzione con assicurazioni e compagnie della sanità integrativa. E guarda caso, Neo Apotek ha in cantiere progetti analoghi, che mirano a creare un “ecosistema” di farmacie e poliambulatori con cui entrare nel mercato della sanità privata.
Come lascia capire anche il comunicato, la partnership si regge su un reciproco interesse: Neo Apotek mette i capitali per consentire alla holding di acquisire le farmacie che rischiano di uscire dal network o aiutare gli affiliati ad acquistarne di nuove, Apoteca Natura apre le porte del suo format “Centro salute” alle farmacie della catena milanese che lo vorranno adottare. Senza però violare, dicono fonti vicine alla rete, i contratti di esclusiva territoriale già stipulati.