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Personale, la carenza si aggrava e “contagia” il sud. Sempre più farmacisti optano per la partita iva

Filiera

La carenza di personale laureato che da tempo tormenta le farmacie italiane non soltanto non si attenua ma parrebbe addirittura allargarsi e “contagiare” anche il Sud, dove finora il fenomeno si era fatto sentire in modo soltanto occasionale. È la risposta che si riceve a parlare del problema con titolari di farmacia, responsabili delle risorse umane di network e catene e “cacciatori” delle società di reclutamento che lavorano nel canale. «La situazione continua a peggiorare» dice a Pharmacy Scanner Giuseppe Chiappetta, amministratore di Lavorare in farmacia srl «e d’altronde non potrebbe essere altrimenti: la domanda continua a crescere – perché si fanno sempre più servizi e si aprono nuove farmacie e parafarmacie – e così l’offerta si fa sempre più inadeguata. Non siamo ancora arrivati alla guerra tra farmacie per rubarsi i collaboratori a vicenda (come accade nel Regno Unito, ndr) ma prima o poi potrebbe arrivare anche questo».

Di certo, già oggi la carenza di personale diventa un elemento di divaricazione tra farmacie organizzate, cioè in catena, e non. «Le farmacie strutturate beneficiano di una cultura gestionale più forte» prosegue Chiappetta «quindi sono portare a ricorrere a incentivi e programmi di welfare non soltanto per attrarre nuovi collaboratori, ma soprattutto per tenersi quelli che già hanno». Stessa percezione del fenomeno per Nino Faiella, direttore per l’Italia di Medi-Market, la catena belga che conta nello Stivale 19 parafarmacie: «La carenza di personale è in netto peggioramento» conferma «e anche noi ne risentiamo non poco. Ma è un problema per tutto il comparto del commercio, dato che facciamo fatica a trovare anche altre figure. Il fatto è che oggi i giovani sono disposti meno di un tempo a fare i turni e a lavorare il sabato e la domenica».

Quanto ai rimedi, ci si affida alle solite soluzioni. «Andiamo a cercare le nuove risorse direttamente in università o nelle scuole di specializzazione da cui escono» prosegue Faiella «e per tenerceli stretti usiamo incentivi e programmi di welfare. Per quello che ci possiamo permettere, ovviamente». Anche in Conad la carenza di personale ha spinto a lavorare su soluzioni alternative. «Facciamo sempre più fatica a trovare farmacisti» conferma Marinella Ciraolo, responsabile del concept Salute e Benessere di Conad «abbiamo quindi deciso di incrementare la quota di non farmacisti nei nostri corner e nello stesso tempo valorizzare il personale laureato: offriamo opportunità di formazione e carriera e per quanto concerne lo stipendio al farmacista che entra proponiamo il secondo livello del contratto del commercio».

La questione economica continua a essere una delle concause principali del fenomeno, come spiega a Pharmacy Scanner un farmacista 45enne che da pochi mesi si è messo a partita iva dopo avere lasciato la direzione di una farmacia. «Prendevo meno di duemila euro netti al mese» racconta a condizione di mantenere l’anonimato «adesso la paga può arrivare anche a 40 euro l’ora. Ovviamente si cono pro e contro: guadagno di più e godo di orari di lavoro in una certa misura flessibili, ma cambio spesso farmacia e quindi mi trovo con procedure e ambienti di lavoro sempre diversi, per essere chiamato devo farmi conoscere e vanno messi in conto periodi in cui non c’è richiesta e quindi non lavoro».

Anche la remunerazione sconta una certa variabilità. «Io mi muovo nel bresciano e nel veronese» dice «in quest’ultima provincia la paga oraria si aggira tra i 35 e i 40 euro perché tra i farmacisti titolari c’è una cultura gestionale più moderna e i collaboratori in regime libero professionale sono più organizzati. Nel veronese, dove questi due fattori sono meno incisivi, il compenso orario scende tra i 30 e i 35 euro». Lato titolari, continua il farmacista, «osservo che molti fanno ancora fatica a capire come usare una risorsa a partita iva: costiamo di più, ma possiamo essere chiamati per sostenere sovraccarichi stagionali di lavoro o assenze del personale dipendente».

La questione del trattamento economico continua così ad aleggiare. «Io ho lasciato dopo tre anni di direzione nella farmacia di una grande catena» precisa il farmacista «ho avuto soddisfazioni importanti ma mi sono accorto che il gruppo riservava trattamenti economici miglior a chi veniva da fuori piuttosto che a chi cresceva da dentro. Ho chiesto chiarimenti, le risposte che mi sono state date non mi hanno soddisfatto e me ne sono andate. Ora ho un trattamento economico migliore, anche perché il prelievo fiscale è inferiore a quello di un dipendente, e ho meno responsabilità».

«Quello dei farmacisti che si dimettono e passano a partita iva è un fenomeno in forte crescita» osserva Giulio Muro, head hunter di Profili «ed è destinato ad allargarsi». «Sono tanti i farmacisti che scelgono l’occupazione a partita iva piuttosto che il rapporto da dipendente» rincara Chiappetta «e non stiamo parlando soltanto di direttori di farmacia, ma anche di giovani che hanno non più di 4 o 5 anni di esperienza alle spalle. La domanda è così forte che basta una piccola attesa per trovare offerte interessanti. La questione che le farmacie devono affrontare è molto semplice e si risolve in una domanda diretta: un farmacista collaboratore che si dà da fare, copre tutti i suoi turni sabato compreso e magari ha anche competenze digitali sopra la media, è pagato bene quanto guadagna 1.600 euro netti al mese?». Segue dibattito, come si dice in questi casi.

 

Farmacia, il problema è personale: ancora fino a giovedì per partecipare al sondaggio 2023

C’è tempo ancora fino a giovedì (15 giugno) per partecipare alla seconda edizione della survey di Pharmacy Scanner e Profili – Tailored Head Hunter “Farmacia, il problema è personale”: questa volta il sondaggio – rivolto ai soli farmacisti collaboratori – punta la lente su livelli salariali ed equilibrio lavoro-vita privata, ossia le due principali criticità che emergevano dalla ricerca dell’anno scorso. Il sondaggio resterà aperto sino al 15 giugno, per partecipare è sufficiente cliccare su questo link e rispondere alle domande.

 

 

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