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Sempli Farma: noi come Pillpack? Sì ma non facciamo concorrenza alla farmacia, la aiutiamo

Filiera

Mancano ancora dieci giorni alla chiusura ma ha già raccolto più di 190mila euro (a fronte di un obiettivo minimo di 80mila) la campagna di equity crowdfunding di Sempli Farma by Remedio, la start up italiana che punta a replicare nel nostro Paese il modello Pillpack di Amazon. Con una differenza non proprio marginale: la società americana è una farmacia online a tutti gli effetti, l’azienda aretina (quartier generale a Montevarchi) invece no e con le farmacie, dice, non vuole competere ma cooperare.

Alessandro Iadecola, ceo di Remedio: il Recovery plan che il Governo ha inviato a Bruxelles per l’approvazione parla di casa come primo luogo di cura. La considerate un’opportunità per il vostro sistema?
Le opportunità sono evidenti ma non solo per noi, per la farmacia del territorio così come per il Ssn e soprattutto per i cittadini. Ma prima mi faccia dire una cosa: in tanti ci paragonano a Pillpack e va bene, ma noi siamo al servizio delle farmacie, non siamo un loro concorrente.

Cioè?
Sempli Farma non fa altro che mettere a disposizione delle farmacie italiane un modello di business innovativo: noi forniamo tecnologia, formazione, modelli di supporto organizzativo, marketing e web marketing; sono le farmacie – se lo vogliono – a offrire con il nostro sistema un servizio di riconfezionamento automatizzato e personalizzato delle terapie, tipo Pillpack.

Ha detto tecnologia?
Abbiamo due modelli hardware con software dedicato, che riconfezionano i farmaci in bustine personalizzate monodose o pluridose, a seconda della terapia: il primo modello è totalmente automatizzato, si rivolge alle farmacie che lavorano su volumi rilevanti e ha un break-even point a 400 pazienti/anno; il secondo è semiautomatico ed è destinato alle farmacie che offrono il servizio a singoli clienti, con un break-even point a 40 pazienti l’anno.

Target ideale?
Innanzitutto le case di riposo e le residenze sanitarie. Le Farmacie comunali di Trento, con le quali collaboriamo da circa un anno, forniscono il servizio a diverse case per anziani del Trentino e del Veneto. E anche a singoli pazienti, cronici e anziani in politerapia: l’assistito o la casa di riposo portano oppure inviano in farmacia le confezioni per 1-4 settimane di trattamento e due o tre giorni dopo tornano a riprendere il nastro con le bustine sigillate. Ognuna reca stampato il nome della farmacia, la data e ora in cui assumere le pillole, la quantità e il nome commerciale dei farmaci, il numero di lotto, la data di scadenza e infine il logotipo del prodotto (per esempio pillola rossa ovale). E’ un servizio post-vendita e post-dispensazione tracciato dalla confezione alla singola compressa.

Quindi non è previsto il recapito a domicilio, come fa l’azienda americana…
Noi non ci occupiamo di home delivery, anzi auspichiamo di poter integrare il nostro modello di servizio con quello delle diverse startup che si occupano di recapito. Mi lasci piuttosto aggiungere che, ai fini dell’aderenza terapeutica a domicilio, offriamo in aggiunta al riconfezionamento uno “smart dispenser” che, all’ora programmata, fa spuntare la bustina dall’estrattore ed emette un segnale luminoso e sonoro. Se la bustina non viene tirata via entro 30 minuti, il dispositivo invia automaticamente un sms ai destinatari prescelti. E’ un servizio opzionale che proponiamo grazie alla partnership con una startup svedese

Oltre alle comunali di Trento quante altre farmacie offrono già il servizio Sempli Farma?
Il servizio è commercializzato da 25 farmacie del Trentino e del Veneto, mentre i centri di confezionamento – organizzati all’interno dei laboratori galenici delle farmacie – sono al momento due, uno a Trento e uno a Mareno di Piave, in provincia di Treviso. Abbiamo lanciato una campagna di finanziamento ad azionariato diffuso proprio perché intendiamo ampliare la rete. Contiamo di aprire a breve nuovi centri, in diverse regioni italiane.

Parlava anche di un servizio di marketing e web marketing…
Nel pacchetto di adesione al franchising Sempli Farma è anche previsto un accompagnamento per aiutare le farmacie a individuare i target potenziali nel loro bacino di utenza e far conoscere il servizio ai diversi “stakeholder” del territorio.

Sì ma dove non ci sono case di riposo e residenze per anziani?
Noi siamo convinti che questo servizio possa interessare una platea molto estesa di assistiti. Non dimentichiamo che in Italia ci sono 8,8 milioni di politrattati con oltre cinque farmaci al giorno e che 2,9 milioni ne assumono ogni giorno più di dieci farmaci. Sempli Farma non soltanto aiuterebbe queste persone ad avere un rapporto molto più semplice con le terapie, ma incrementerebbe anche in modo decisivo l’aderenza terapeutica, con risparmi importanti sulla spesa sanitaria.

Sta dicendo che le Asl dovrebbero mostrarsi interessate?
Sarebbe auspicabile: in molti Paesi del nord Europa, ma anche nella Svizzera ticinese, il servizio di riconfezionamento personalizzato e automatizzato è rimborsato dal sistema sanitario. Perché sanno che investire “a monte” fa risparmiare risorse “a valle”, in ospedalizzazioni e complicanze evitabili. Ma si conseguirebbero vantaggi importanti anche nell’assistenza: in una struttura da 100 posti letto, un tempo compreso tra le 7 e le 10 ore viene speso dagli infermieri per sconfezionare i farmaci e preparare le terapie; con un sistema automatizzato come il nostro, sarebbe lavoro risparmiato che potrebbe essere dedicato all’assistenza dei malati..

Attirare l’attenzione della sanità pubblica non sarà facile…
Ma c’è anche la domanda privata, da non sottovalutare. Pensiamo solo all’aiuto che il servizio potrebbe fornire a tutte quelle famiglie dove la gestione delle terapie farmaceutiche è affidata a un care giver o a un badante: anche in questo caso, risparmio di tempo e riduzione degli errori sarebbero significativi.

Avete fatto qualche valutazione sul prezzo al quale le farmacie potrebbero offrire un servizio di questo genere in regime privato?
Secondo noi un prezzo di 20-30 euro al mese risulterebbe alla portata di un’ampia fetta di pubblico e assicurerebbe comunque una congrua remunerazione del capitale investito e del lavoro. Non dimentichiamo quanto arrivano a spendere mensilmente le famiglie per un badante.

E alle farmacie, per finire, che cosa chiedete?
Il nostro obiettivo è quello di realizzare una rete di farmacie che offrono il nostro servizio e recano il brand Semplifarma. Chiediamo l’adesione alla rete di franchising con acquisto dei sistemi e partecipazione agli utili, in cambio assicuriamo hardware e software, organizzazione, produttività e un’attività marketing e commerciale per far emergere le potenzialità del bacino di utenza. Il che significa diffondere il servizio non soltanto presso le case per anziani e le residenze sanitarie, ma anche presso le cooperative della medicina generale, le cooperative di servizi alla persona, le associazioni dei pazienti cronici e gli stakeholder vari.

 

 

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