Fee sulle consegne, tra i grossisti nuovi interventi. E i dati dicono che le farmacie fedeli rimangono

Filiera

Rincari dei prezzi di energia e materie prime e aumento del costo del denaro costringono da diversi mesi i distributori del farmaco a chiedere alle farmacie una compartecipazione alle spese logistiche o amministrative. Ma la buona notizia è che la maggior parte dei farmacisti sembra capire il momento e resta fedele al suo grossista, soprattutto quando si tratta di clienti che cercano soltanto lo sconto maggiore. Questa almeno è la lettura cui invitano gli ultimi dati provenienti da Farmacentro: ai primi di agosto la cooperativa aveva aumentato la compartecipazione alle spese logistiche per le farmacie clienti e per le socie aveva sostituito il fee di 50 cent a consegna con un contributo forfettario commisurato al livello di fedeltà (e riscattabile se avessero aumentato il valore degli ordini a 25mila euro in cinque mesi, nel caso delle più piccole 12.500).

Il messaggio a quanto pare è stato colto, perché in tre mesi Farmacentro ha visto crescere il fatturato in modo significativo: +1,14% ad agosto, +3,71% a settembre e +7,84% a ottobre. «Il nostro è un risultato importante. visto che manteniamo i livelli dello scorso anno pur con un perimetro di mercato inferiore a causa delle acquisizioni concluse nella nostra zona dalle società di capitali» commenta il direttore generale della cooperativa, Marco Mariani «ma soprattutto, sono pochissime le farmacie che dopo l’adozione dei nuovi contributi hanno smesso di fornirsi  da noi: su 1.300 farmacie servite non più di una quarantina, e tutte con un fatturato medio mensile inferiore ai 5mila euro. In altri termini, quello che viene a mancare per questi abbandoni è ampiamente recuperato dagli incrementi di fatturato delle farmacie socie, che hanno voluto approfittare dell’opportunità di recuperare il contributo forfettario. In sostanza, ci hanno lasciato solo le farmacie poco fedeli, che cercano l’offerta commerciale migliore; le altre invece hanno compreso l’importanza di sostenere il distributore di cui sono socie  per tutelare sicurezza e indipendenza».

Intanto, negli stessi giorni in cui la Legge di Bilancio approda al Senato e le organizzazioni dei distributori del farmaco constatano con preoccupazione l’assenza nella Manovra di interventi a sostegno del settore (vedi comunicato congiunto di Adf e Federfarma Servizi), si allarga il novero dei grossisti che devono devono chiedere alle farmacie clienti compartecipazioni sulle consegne o sui servizi bancari. È il caso di Farla, la cooperativa laziale che riunisce oltre 260 soci: come avverte una comunicazione diffusa nei giorni scorsi, con l’inizio di novembre la società ha cominciato ad applicare un contributo logistico a carico delle farmacie clienti per fasce progressive, dai 7 euro a consegna (dpc esclusa) in caso di ordini mensili sotto gli 8mila euro fino ai 30 cent a passaggio per gli ordini sino a 50mila euro (oltre tale soglia il contributo si azzera). Di conseguenza, se la farmacia incrementa il valore degli ordini la compartecipazione si riduce sino a sparire. E migliorano le condizioni commerciali.

In aggiunta, sempre dall’inizio del mese il distributore ha introdotto anche un addebito forfettario sulle spese d’incasso, che va da due euro per le farmacie che fatturano mensilmente meno di 8mila euro sino a un euro per le farmacie con ordini/mese sino a 15mila euro (superata tale soglia anche questo contributo si azzera). « La cooperativa» scrive Farla nella comunicazione «intende mantenere inalterato sia il livello del servizio logistico sia le condizioni commerciali, per consentire alla farmacia di offrire la migliore proposta di salute e benessere ai propri clienti, e fare fronte alla maggiore aggressività dei competitor sempre più organizzati. Tuttavia i costi dell’energia, degli impianti e del trasporto sono in aumento per i motivi ben noti a tutti. Come se non bastasse, a ciò si aggiungono l’ulteriore incremento del tasso ufficiale di sconto da parte della Bce, che oggi è pari al 4,50% (4 volte in più rispetto a 12 mesi fa) e il conseguente peggioramento generalizzato delle commissioni bancarie».

«L’intento di Farla» spiegano alla cooperativa «non è quello di recuperare una parte dei rincari patiti nel corso di quest’anno, ma piuttosto fortificare la farmacia e la cooperativa in vista del 2024, che sarà l’anno della verità: anche se l’inflazione si sta raffreddando, come avvertono gli economisti, occorreranno altri sei mesi almeno perché i prezzi e il costo del denaro comincino a calare. Il nostro, dunque, è un messaggio: se lavoriamo assieme, farmacie e cooperative, riusciremo a superare questo momento. Il farmacista titolare, in altri termini, dovrebbe fare una scelta: se consolida il rapporto con la cooperativa, nel 2024 potranno ripartire entrambi».

Il ragionamento traspare evidente anche dal meccanismo studiato da Farla per l’applicazione dei due nuovi contributi: «È una griglia che esonera le farmacie dai due contributi quando superano una certa soglia di fatturato negli ordini mensili» dicono ancora dalla cooperativa «in sostanza, è un premio alla fedeltà ma è anche un suggerimento: non è più tempo di avere quattro o cinque diversi distributori, va fatta una selezione. Oggi occorre che ogni farmacia scelga il partner con cui vuole lavorare per i prossimi due o tre anni, se vogliamo essere entrambi competitivi dobbiamo lavorare insieme e in sinergia».

Aggiornamenti anche da Unico, che dal primo novembre ha introdotto un contributo operativo di 1,10 euro per ogni consegna, dpc esclusa. «Il periodo di instabilità politica ed economica che tutti stiamo vivendo» scrive la società nella lettera che comunica la novità «ha nostro malgrado peggiorato ulteriormente le componenti energetiche e finanziarie del conto economico di molti comparti e della distribuzione intermedia nazionale». L’adeguamento, specifica la comunicazione, assorbe il fee di 50 cent che Unico aveva introdotto a luglio dell’anno scorso e si aggiunge al contributo logistico decrescente per fasce di fatturato istituito da ottobre. «Diamo evidenza al fatto che questo servizio ha un costo» spiega a Pharmacy Scanner Giovanni Giamminola, direttore generale di Unico «in ogni caso valuteremo per il nuovo anno una rimodulazione complessiva dei contributi logistici, con differenziazione per cluster di farmacia».

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