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Farmacie on line, nuove “case histories” da Germania e Belgio

Filiera

Continua a crescere, nei Paesi del nord Europa, la minaccia competitiva delle farmacie online. Lo conferma uno studio condotto in Germania nelle settimane scorse sulla “brand awareness” delle principali insegne tedesche di farmacia.  Realizzata mediante interviste a un migliaio di consumatori, la ricerca rivela che il marchio più conosciuto (con il 65% di segnalazioni) è quello di DocMorris, la ” web pharmacy” olandese di proprietà del gruppo svizzero Zur Röse. Segue a breve distanza Linda, la cooperativa che raggruppa un migliaio di farmacie tedesche “tradizionali” (51%), quindi altre due farmacie online, Easy Apotheke (22%) e Apo-Rot (19%), e un altro circuito cooperativo, Vita Plus (12%), che riunisce 54 farmacie indipendenti (in Germania le catene sono vietate).

Indicazioni coerenti con le risultanze appena esposte anche dalle valutazioni dei 50 manager di aziende farmaceutiche tedesche inseriti nel campione: il 94% dei dirigenti intervistati ritiene che le farmacie online stiano diventando sempre più importanti ed è generale l’opinione che partnership e collaborazioni con le web-pharmacy siano più proficue di quelle allacciate con le cooperative delle farmacie tradizionali.

 

 

Anche in Belgio le farmacie online stanno causando preoccupazioni crescenti tra i farmacisti titolari. Il caso che in queste settimane sta facendo più discutere è quello di Newpharma, la più grande web-pharmacy del Paese francofono: nata nel 2009, circa 200 dipendenti, dispone di un magazzino con oltre 30mila referenze tra farmaco otc ed extrafarmaco (da quelle parti la vendita a distanza dell’etico non è consentita) e consegna entro 24 ore in Belgio e Olanda ed entro 48 ore in Francia e Germania. E ora vuole mettere piede nel retail fisico come Amazon sta già facendo in Usa.

Il gruppo ha chiuso il 2018 con un giro d’affari di circa 82 milioni di euro (+30% sul 2017), due terzi dei quali generati da vendite in Francia. Ma, a quanto scrive la stampa belga, agli azionisti non basta. Per crescere ancora, quindi, l’insegna vorrebbe entrare anche nel mercato del farmaco con ricetta, che però non può essere venduto a distanza: l’idea, quindi, è quella di aprire una serie di punti vendita con l’insegna della farmacia online dentro o accanto i supermercati della catena Colruyt, che in Newpharma è già presente nella veste di socio azionista. Non solo: la famiglia belga cui fa capo Colruyt è a sua volta nell’azionariato della e-pharmacy con un’altra partecipazione, che messa assieme alla precedente le assicura la maggioranza.

Prima di passare all’azione andranno risolti alcuni dilemmi. «Non sappiamo ancora se sarà possibile aprire aprire farmacie accanto ai supermercati della catena» ha dichiarato alla rivista Trends-Tendances Mike Vandenhoofdt, co-fondatore di Newpharma «oppure se potremo aprire un corner all’interno dei punti vendita. In ogni caso, riteniamo di avere la capacità di dire la nostra anche nell’offline».

I dubbi sono legati, tra le altre cose, alle norme che in Belgio regolano la distribuzione territoriale delle farmacie: la legge risale al 1974 ma nel ’99 un decreto reale ha introdotto una moratoria sull’apertura di nuovi esercizi per decongestionare la rete (in Belgio ci sono 4.841 farmacie, una ogni 2.500 abitanti). Il decreto scadeva nel 2014 ma è stato prorogato per altri cinque anni, sino alla fine del 2019, ed è forse questa la scadenza che attendono Newpharma e Colruyt per aprire le loro farmacie. Sempre che non scattino altre dilazioni.

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