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E ora Alexa, l’assistente vocale di Amazon, fa anche il farmacista di casa

Filiera

Alexa, l’assistente vocale intelligente di Amazon, è ora in grado di ricordare ai suoi possessori quali farmaci devono assumere, quando e, nel caso, chiedere alla farmacia di fiducia l’invio a casa di una nuova fornitura. Ad attribuire al dispositivo questa nuova abilità è un algoritmo sviluppato nell’ambito della partnership che il gigante dell’e-commerce ha stretto con Giant Eagle, catena americana di oltre 200 farmacie distribuite tra Pennsylvania, Ohio, Maryland, West Virginia e Indiana. Secondo quanto riferisce un articolo del canale finanziario Cnbc, i clienti di Giant Eagle che hanno delegato a una delle sue farmacie la ripetizione delle ricette e posseggono un dispositivo Alexa, possono usufruire già da oggi del suo algoritmo per la gestione delle cure farmaceutiche.

Grazie a tale funzionalità, in sintesi, i pazienti potranno utilizzare l’assistente vocale per restare aderenti alle terapie e non fare confusione tra blister e confezioni: basterà dire al dispositivo «Alexa, gestisci i miei farmaci» e lui ricorderà quali e quante pillole assumere a ogni scadenza; oppure, alla domanda «Alexa, quali farmaci dovrei prendere in questo momento?», il device indicherà i medicinali da assumere e la posologia; ancora, basterà dire il nome di uno dei medicinali prescritti e Alexa descriverà caratteristiche, modalità d’uso, controindicazioni e via di seguito. E per finire, l’assistente vocale potrà ordinare il “refill” (ricarica) quando le confezioni stanno per esaurirsi. E Giant Eagle, grazie al suo servizio di home delivery, consegnerà direttamente a domicilio la nuova fornitura.

A quanto scrive la Cnbc, Amazon ha programmato l’app con un occhio ben vigile sulla privacy. Il gruppo, infatti, è rimasto particolarmente scottato dalle polemiche esplose soltanto poche settimane fa, quando alcuni giornali hanno rivelato che i più diffusi assistenti vocali (non solo Alexa, ma anche Google Home e Siri) registrano e trasmettono ai programmatori i comandi impartiti dai loro possessori. Per evitare che informazioni sensibili sulla salute arrivino alle orecchie sbagliate, la nuova funzionalità richiede all’utente di registrare sul dispositivo un proprio profilo personale e una password vocale: quando Alexa riceve un comando che modifica le impostazioni del programma di gestione delle cure farmacologiche, il paziente dovrà confermare fornendo la propria password. E se si chiede all’assistente personale di ordinare alla farmacia il rinnovo della fornitura, scatta un ulteriore livello di autenticazione che impedisce si generino errori tipo il recapito dei medicinali a un altro indirizzo.

Questa corsa ad arricchire gli assistenti vocali di nuove funzionalità, ricorda la Cnbc, rientra nella grande battaglia in corso tra Amazon, Google e Apple per semplificare la vita quotidiana delle famiglie. Secondo Rachel Jiang, responsabile del team Salute e benessere di Alexa,  Amazon ha iniziato a lavorare al nuovo algoritmo dopo aver notato che molti utenti cercavano di programmare il dispositivo perché ricordasse loro quando assumere i farmaci prescritti. Non a caso, a parte Giant Eagle Amazon ha avviato collaborazioni anche con altre società, tra le quali Omnicell, azienda specializzata in sistemi di dispensazione automatizzata per farmacie. E i progetti del gruppo per il prossimo anno prevedono accordi con altre catene di farmacie, per raggiungere altre migliaia di utenti.

Come si ricorderà, un anno fa Pharmacy Scanner aveva dato la notizia che Amazon aveva brevettato un nuovo algoritmo per Alexa, grazie al quale l’assistente vocale avrebbe riconosciuto dal tono di voce del suo proprietario se si sta raffreddando o soffre di tosse. E gli avrebbe chiesto se acquistare uno sciroppo o qualche altro rimedio in una farmacia online.

 

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