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Amazon stupisce ancora: ecco l’assistente vocale che riconosce la tosse e compra i farmaci

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Non c’è soltanto Pillpack (la farmacia Usa che recapita a domicilio in confezioni personalizzate) nei piani di Amazon per entrare nel mercato farmaceutico. Qualche giorno fa, infatti, il colosso dell’e-commerce ha ottenuto dall’ufficio brevetti statunitense i diritti di esclusiva su una nuova modalità di riconoscimento vocale per Alexa, l’assistente personale intelligente che Amazon distribuisce su vari dispositivi (come Echo o Echo Dot) oppure può essere installato tramite app su smartphone Apple e Android. Grazie ai nuovi algoritmi brevettati, in sintesi, Alexa è in grado di riconoscere dal tono della voce se siamo raffreddati o soffriamo di tosse, ci dice se si tratta di tosse secca o grassa e infine ci chiede se vogliamo acquistare online uno sciroppo o un’aspirina, ovviamente sulla piattaforma Amazon.

 

 

Secondo quanto riferiscono gli addetti ai lavori, il brevetto registrato dal gruppo di Jeff Bezos ha potenzialità ancora maggiori: il nuovo algoritmo, in sostanza, promette di identificare la condizione fisica e mentale delle persone (gioia, paura, fastidio, preoccupazione, tristezza, noia) dal tono della voce o dalle sue alterazioni. Per farlo è necessario che Alexa impari, ma il certificato brevettuale conseguito da Amazon fa capire che l’assistente vocale è in grado di identificare condizioni anormali di voce non solo nel suo proprietario ma anche nelle persone che sono soltanto di passaggio.

 

 

Come sempre accade in tutte le novità in cui c’è di mezzo Amazon, la notizia ha subito fatto scalpore e tra coloro che da questa parte dell’Oceano l’hanno accolta con maggiore sensazione ci sono i farmacisti tedeschi. A ragion veduta: come lo stesso gruppo ha rivelato in occasione dell’Expopharm di metà ottobre a Monaco, dove Amazon era presente con un piccolo stand, Alexa rappresenta una pietra angolare nei suoi piani per il mercato del farmaco e della salute. Il paziente ospedalizzato, per esempio, potrebbe usare l’assistente vocale per ordinare i suoi farmaci, mentre a sua volta l’assistente vocale potrebbe ricordare all’assistito quando e quali medicinali assumere.

 

 

Secondo quanto scrive la rivista tedesca Daz.online, all’Expopharm Amazon ha assicurato che già oggi i possessori di Alexa possono utilizzare l’assistente vocale per acquistare farmaci a distanza, a patto che le farmacie online abbiano abilitato questa funzione nei loro sistemi. Ed è proprio su questo punto che i titolari tedeschi sono più sensibili, perché in Germania anche il farmaco con ricetta può essere acquistato via internet e le farmacie stanno risentendo sempre più pesantemente della concorrenza di DocMorris e delle altre web-pharmacy europee.

Amazon poi è una sirena che sta lusingando una fetta crescente di farmacisti tedeschi: secondo alcune stime, sono più di una cinquantina le farmacie che oggi vendono i loro farmaci sulla piattaforma del gruppo (una modalità di vendita che in Italia è vietata dal ministero della Salute ma in Germania è consentita) e parecchie altre si appoggiano ad Amazon per recapitare i farmaci a domicilio. Il nuovo algoritmo di Alexa potrebbe fare la fortuna di queste farmacie e spingere quindi gli altri titolari a seguire l’esempio e aprire le loro vetrine virtuali su Amazon.de. E l’Italia? Per ora una versione di Alexa in lingua italiana ancora non è stata prodotta. Ma basta per non preoccuparsi?

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