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Drive-in, la comunale di Corbetta non è la prima. E chi l’ha aperto punta al servizio per mamme, disabili e anziani

Filiera

No, non è la prima farmacia in Italia con sportello “drive-in” (per ritirare i farmaci senza neanche scendere dalla macchina) la comunale che sabato 21 settembre ha aperto a Corbetta, comune di 18mila abitanti della città metropolitana di Milano. Il primato le è stato certificato da un paio di quotidiani nazionali, nella cui scia si sono immediatamente infilati diversi giornali di settore, ma è una patacca: in giro per lo Stivale sono almeno una mezza dozzina le farmacie che già offrono il drive-in e le prime che si sono cimentate in questo servizio hanno cominciato sei anni fa.

Tra queste spiccano senz’altro le farmacie comunali Orti di Alessandria e Villaggio Dalmazia di Novara: inserite nel network Farma Fedeltà (che riunisce i 13 esercizi pubblici dei due capoluoghi e di Ortona), aperte h24, le due farmacie dispongono di uno sportello drive-in addirittura dal 2013. Da più di un lustro offre lo stesso servizio la Farmacia Malagrinò Piccinni di Lucca, da tre anni circa la Farmacia Silvi di Pellegrina (in provincia di Verona) l’Antica Farmacia Lugaresi di Alfonsine (Ravenna) e la Farmacia Ferrari di Molinetto di Mazzano (in provincia di Brescia), infine da un anno e mezzo circa la Farmacia Santa Rita, a Bologna. .

Un veloce sondaggio tra i loro titolari rivela che finora nessuno si è pentito della scelta. «Non abbiamo certo messo il drive-in per guadagnarci» mette subito in chiaro Giovanni Marsigli, della Santa Rita «ma per differenziarci e offrire una comodità in più che è particolarmente apprezzata da chi fa fatica a entrare in farmacia, come anziani e disabili. Abbiamo clienti che usano il servizio ogni giorno». La corsia del drive-in è segnalata con cartelli fin dalla strada e una volta arrivati davanti allo sportello basta suonare. «In farmacia non abbiamo il tradizionale banco ma una serie di postazioni sparse, quindi ne abbiamo installata una anche vicino allo sportello». Stesse considerazioni da Daniela Silvi, titolare dell’omonima farmacia di Pellegrina: «L’idea mi è venuta quando abbiamo dovuto ristrutturare» spiega «ho voluto offrire un servizio innovativo che agevola le persone che vanno di fretta o preferiscono non scendere dalla macchina, come gli anziani o le mamme con bimbi piccoli. Lo usano molto anche i giovani, che forse sono abituati alla modalità drive-in». E dopo tre anni il bilancio è positivo: «C’è voluto un po’ di tempo perché la gente si abituasse» ammette «però il servizio prende progressivamente piede. La giornata in cui abbiamo il maggior numero di richieste è il sabato». «In media serviamo dallo sportello tre persone alla settimana» racconta Alessandro Venturi, dell’Antica Farmacia Lugaresi «in prevalenza sono disabili, ogni tanto mamme con i bambini in macchina che dormono. Un servizio come questo offusca la professionalità del farmacista? Non credo proprio: mettere uno sportello per il drive-in non è niente di più che aggiungere un’altra entrata».

E Corbetta? Può consolarsi mettendosi all’occhiello un altro fiore, lasciato ai margini da buona parte della stampa: la farmacia comunale, infatti, ha sede in un polo sanitario di 3.200 metri quadrati che ospita un poliambulatorio con due studi pediatrici, una trentina di studi specialistici più una sala di chirurgia ambulatoriale, un centro per la riabilitazione con otto fisioterapisti e una piscina, un laboratorio prelievi, un ambulatorio di medicina dello sport, una palestra di pilates. «L’idea» ha commentato alla stampa locale il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini «è di offrire al territorio un polo socio-sanitario che risponda alle esigenze di chi ha bisogno di assistenza e non vuole andare in ospedale o al Pronto soccorso, perché c’è da aspettare o pagare il ticket». Tutti i servizi, infatti, appartengono alla cosiddetta sanità low cost, quella cioè che fa concorrenza al Ssn giocando sull’accessibilità, sulla comparabilità dei costi e sulla comodità. Comodità, quella che offre anche il servizio di drive-in.

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