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Comifar taglia le consegne dei festivi. Clerici: livelli di servizio sempre più difficili da sostenere

Filiera

Da ieri, 23 ottobre, Comifar non effettua più consegne nei giorni festivi. La novità è stata comunicata alle farmacie clienti dalla rete commerciale del distributore e da una mail risalente all’altra settimana: «Sebbene il Gruppo abbia profuso ogni sforzo per contenere quanto più possibile l’impatto negativo dei costi emergenti da questo grave momento di grave crisi internazionale ed economica» recita il testo «ci vediamo costretti a rivedere l’attuale assetto del network distributivo eliminando il servizio di consegna della domenica e dei giorni festivi».

L’effetto “déjà vu” scatta all’istante: a luglio anche la tedesca Phoenix, cui il gruppo Comifar fa capo, aveva adottato una decisione analoga, eliminando le consegne effettuate dalle 13 del sabato (per le sole farmacie della regione di Berlino). Identiche le motivazioni addotte: i rincari dei prezzi di energia e carburanti costringono alla razionalizzazione delle uscite, soprattutto nelle fasce orarie meno redditizie. La stessa Comifar, inoltre, aveva introdotto da metà aprile un “fee” di 50 centesimi a consegna, dal quale erano però esclusi gli ordini «aventi a oggetto solo farmaco etico o farmaci trattati in regime di distribuzione per conto».

Lorenzo Clerici, Group customer & channels director di Comifar, commenta a Pharmacy Scanner: «In media assicuriamo a ogni farmacia 2,5 consegne al giorno, che arrivano a quattro con i nostri clienti migliori. È un livello di servizio che diventa sempre più difficile garantire, considerato che l’impatto dei costi di trasporto e logistica sul nostro conto economico sono aumentati in un anno di svariati milioni di euro. È arrivato il momento di fare delle scelte: oggi una farmacia si serve in media di quattro distributori e mezzo più uno per la diretta, si tratta di un numero che va assolutamente ridotto per garantire la sostenibilità dell’esercizio e della filiera».

Secondo diversi osservatori, la decisione di Comifar potrebbe rompere gli indugi e convincere altri distributori a prendere decisioni dello stesso tenore.

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