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Caro-energia, Comifar mette 50 cent a consegna. Adf e Federfarma Servizi “chiamano” il Governo

Filiera

I rincari di energia e carburanti costringono anche Comifar a rivedere le condizioni economiche del servizio alle farmacie e introdurre un “fee” di 50 centesimi a consegna, per «ammortizzare parzialmente l’incremento dei prezzi». Lo annuncia una lettera dello stesso distributore, datata 16 marzo: «La situazione internazionale che stiamo vivendo» scrivono il Group general manager, Roberto Porcelli, e il Group customer & channel, Lorenzo Clerici «sta avendo fortissimi contraccolpi anche sul nostro settore, con un forte incremento dei costi energetici, in particolare dei carburanti». Finora, prosegue la missiva, «il nostro gruppo è riuscito a contenere parzialmente questi aumenti, grazie alla riorganizzazione dei processi e ad azioni di efficientamento interno». Tuttavia, i recenti sviluppi hanno reso la situazione «decisamente insostenibile».

Il contributo, 50 centesimi a consegna come detto, si applicherà «a partire dal 16 aprile e fino a quando la situazione di crisi non sarà rientrata». Il fee, avverte comunque Comifar, non si applicherà sugli ordini «aventi a oggetto solo farmaco etico e per i farmaci trattati in regime di distribuzione per conto».

Come si ricorderà, il primo grossista farmaceutico a rivedere le condizioni economiche del servizio in seguito ai rincari su carburanti ed energia era stato Unico, che il 25 febbraio aveva ufficializzato l’aumento da cinque a sei euro del contributo logistico per gli ordini fino ai seimila euro mensili (rurali escluse). Ma tra gli operatori della distribuzione intermedia sono in molti a ritenere che nei prossimi giorni parecchie altre aziende si vedranno nella necessità di adottare decisioni analoghe. Come ricorda Comifar nella sua lettera, dall’inizio dell’anno la benzina è rincarata di oltre l’84%, il gasolio di quasi l’89%, il gpl di oltre il 36%, l’elettricità e il gas del 131 e del 94% rispettivamente.

Potrebbe evitare l’escalation soltanto un intervento del Governo, che è quanto hanno chiesto nei giorni scorsi Adf e Federfarma Servizi (le due associazioni di categoria) in un comunicato congiunto: «In gioco ci sono 160 siti logistici su tutto il territorio nazionale» recita la nota «che riforniscono farmacie, parafarmacie, ospedali e aziende sanitarie con oltre 90.000 consegne al giorno di medicinali, dispositivi medici e parafarmaci».

Il fatto, ricordano le due organizzazioni, è che la crisi colpisce un settore sofferente da anni «di criticità strutturali dovute alla sotto-remunerazione della distribuzione dei farmaci di classe A». In sostanza, sono oggi a rischio «la sostenibilità del servizio di consegna dei farmaci necessari alla comunità, nonché la regolarità delle forniture alle farmacie, con possibili carenze di medicinali nei territori». Per il presidente di Federfarma Servizi, Antonello Mirone, occorrono quindi «misure specifiche a sostegno del nostro comparto. Sono necessari interventi strutturali che consentano alle nostre aziende di continuare ad assicurare un servizio pubblico riconosciuto, oggi più che mai, come imprescindibile». «Con una remunerazione al palo, già prima nettamente insufficiente a coprire i costi di distribuzione dei farmaci Ssn» aggiunge Walter Farris, presidente di Adf «per le nostre Aziende si fa sempre più concreto il rischio di non essere più in grado di svolgere in modo ottimale il proprio lavoro. Rinnoviamo perciò con forza il nostro appello al Governo perché attivi urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria, che è l’anello centrale della filiera del farmaco».

Venerdì, il Governo ha annunciato un taglio di 25 centesimi delle accise sulla benzina, che dovrebbe entrare in vigore da domani (22 marzo) o comunque nella settimana. Ma l’intervento, già accolto con freddezza da altri comparti, non suscita entusiasmo neanche tra i grossisti farmaceutici. «Lo si può considerare un primo segnale» commenta Mirone a Pharmacy Scanner «ma ancora non ci siamo: servono interventi specifici per il nostro settore». «Apprezziamo l’impegno del Governo per le misure varate, sebbene temporanee e da potenziare» aggiunge Farris «mentre torniamo a sollecitare misure congiunturali e strutturali sempre più urgenti, improrogabili e specifiche per la categoria, per poter continuare a garantire l’alto standard di qualità del nostro settore, anello centrale della filiera del farmaco a tutela della salute pubblica del nostro Paese».

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