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Carrefour usurpa alle farmacie il titolo nobiliare e lancia il supermarket rurale

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E ora la gdo s’inventa il supermercato “rurale”. Lo fa Carrefour Italia, un migliaio di punti vendita distribuiti in 18 regioni, che a  Giaveno, comune torinese della Val Sangone di 16mila abitanti, inaugura un supermarket da 700 mq e 9.700 referenze che usurpa alle farmacie il loro aggettivo più caro. Nasce il supermercato rurale, nel senso che, a sentire Carrefour, il nuovo format sarebbe stato disegnato per venire incontro alle esigenze di una clientela che vive e opera in un contesto extraurbano. «Questo nuovo modello» ha spiegato Roberto Simonetto, direttore supermercati Carrefour Italia, nella cerimonia che ha celebrato l’apertura del punto vendita «si propone di coniugare, all’interno di un’armonia di valori, l’impegno del marchio con lo stile di vita rurale fondato sulla territorialità, l’autenticità e la vivacità».

Nell’ambito del progetto, l’aggettivo “rurale” diventa così un contenitore concettuale entro cui racchiudere una serie di valori positivi, in cui i clienti della comunità possono riconoscersi. Ben lungi dalla spersonalizzazione e dall’omologazione che spesso accompagna l’esperienza di acquisto nei centri commerciali e negli ipermercati, a Giaveno Carrefour tenta la strada opposta della familiarità e della prossimità.  Un supermercato quindi che ambisce a diventare un punto di riferimento per l’intera comunità, sia per quanto riguarda la varietà e la scelta dei prodotti, sia per il suo inserimento nel tessuto della vita locale.

La proposta è pertanto quella di prodotti a prezzi convenienti, inseriti in un contesto accogliente, familiare e particolarmente attento a rendere la shopping experience semplice, piacevole e “locale”. Dalle botteghe del fresco, alla cantina dei vini, dai prodotti per la casa a quelli della cura della persona (dove il supermercato rurale entra in competizione con la farmacia) sono presenti tutti i reparti: panetteria, macelleria, ortofrutta, pescheria, gastronomia, reparto tematico con offerte mirate legate alle stagionalità, fino ad arrivare al bar e alla famosa gelateria torinese “Pepino”. La particolare attenzione alle eccellenze locali e al km 0 (70 prodotti tipici dalla denominazione “Orgoglio del territorio”, provenienti da piccoli produttori dei dintorni), insieme all’obiettivo di diventare luogo di incontro e aggregazione per la comunità di Giaveno (orario di apertura sette giorni su sette, dalle 8 alle 22), evidenziano una volta di più la ricerca di radicamento nel territorio.

«Quella di Carrefour è senz’altro una scelta coraggiosa» commenta Giorgio Chiaberge, consulente di margeting e gestione della farmacia e blogger di Pharmacy Scanner «se non altro per la location: Giaveno è un comune valligiano molto sparso, sarà interessante vedere quali numeri farà il nuovo supermercato». In effetti, impressione è quella di trovarsi davanti a un progetto pilota tutto da testare, visto che dal gruppo non trapelano notizie su ulteriori sviluppi del format. «E’ senz’altro un’esplorazione che si colloca nel cambiamento in atto nei percorsi di acquisto» riprende Chiaberge «sappiamo che i riti del consumo di massa sono in ritirata e i consumatori riscoprono il supermercato di quartiere e il negozio di prossimità. Carrefour, in questo senso, ha già le due insegne City Market e Carrefour Express, con questo nuovo modello parrebbe tentare nuove strade anche nell’assortimento: meno marche “di massa” e più prodotti “local”, apprezzati da un consumatore che ha ancora salde radici con il suo territorio. E’ una svolta sulla quale potrebbero riflettere anche le farmacie».

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