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In Campania lo spettro del capitale spinge in rete le farmacie

Filiera

Rafforzare la competitività delle imprese associate in vista dell’arrivo del capitale. E’ l’obiettivo prioritario di Rete Intesa Farmacie, l’aggregazione campana che da metà giugno riunisce 26 farmacie dell’area irpino-sannita (ma potrebbero diventare 30 per la fine dell’anno) con il modello del contratto di rete. Una formula che consentirà agli associati di condividere risorse e servizi, perseguire politiche di marketing comuni, selezionare i fornitori e sottoscrivere convenzioni. «La rete nasce da un’analisi delle esigenze che caratterizzano la farmacia moderna» spiega a Pharmacy Scanner il presidente del sodalizio, Luigi De Maio «i cambiamenti in atto e la prossima conversione in legge del ddl concorrenza spingono per una farmacia più competitiva, capace di duellare alla pari con i soggetti che arriveranno. Arduo che il titolare ce la faccia da solo, mettersi assieme significa affrontare meglio il mercato».

Il contratto di rete (perfezionato dal commercialista e docente universitario Nicola Guerriero) riunisce imprese dalla croce verde eterogenee per dimensioni e fatturati, compresi in un range che va dai 500mila ai tre milioni di euro all’anno. «Vogliamo crescere insieme» riprende De Maio «allinearci e procedere alla stessa velocità. Offriremo gli stessi servizi, organizzeremo le medesime campagne ed eventi, ci specializzeremo sugli stessi mercati». Grazie alla rete, poi, sarà possibile contrattualizzare figure specifiche per la consulenza o l’operatività sul campo (giornate, eventi eccetera), così come gestire distacchi e sostituzioni.

L’aggregazione disporrà anche di un proprio logo, che verrà affisso sull’insegna delle farmacie aderenti, ma De Maio rifiuta la definizione di catena. «In una catena c’è un vertice che decide la rotta» osserva «noi siamo una rete e le scelte saranno sempre collegiali, le cariche direttive eseguono quanto decide l’assemblea degli associati. E poi i punti vendita non condivideranno un unico lay out, anche se avranno lo stesso posizionamento». Altrettanto sbagliato, assicura il presidente, equiparare Rete Intesa Farmacie a un gruppo di acquisto. «Il nostro obiettivo è contrattualizzare con le aziende che offrono le condizioni migliori, così come stipulare convenzioni con fornitori ed enti in una logica di partnership».

Severa la selezione all’ingresso: chi aderisce è sottoposto a un periodo di prova di 12 mesi, nel corso del quale dovrà dimostrare di condividere i principi dell’aggregazione. E rispettare le politiche della Rete in materia di acquisti (sono previste soglie di fedeltà sul farmaco e parafarmaco), gestione del personale, qualità del servizio eccetera. «Vogliamo uscire dalla logica della prossimità» continua De Maio «vogliamo che il cliente entri in una farmacia della Rete non perché è quella più vicina a casa ma perché trova uno standard superiore. Per esempio, tra gli impegni c’è quello di ridurre al minimo i casi di carenza. Il nostro progetto è di dare vita a una farmacia dei servizi proiettata al futuro».

 

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