Dopo un 2022 estremamente positivo, in cui le vendite sono aumentate a valori di quasi il 20%, il mercato dei farmaci senza obbligo di ricetta farà registrare nel triennio 2023-2025 una progressiva frenata della crescita: +9,7% a dicembre, +5% alla fine del 2024 e +3,8% nel 2025. È la stima che arriva dallo studio previsionale condotto da un team di ricerca dell’Osservatorio farmaci del Cergas Bocconi e contenuto nell’edizione 2023 del volume Numeri e indici dell’automedicazione, con cui ogni anno Assosalute riassume le cifre del comparto e getta un occhio sul suo futuro prossimo.
La previsione, scrivono in particolare gli esperti dell’Osservatorio, ha tenuto conto del trend storico e degli effetti prodotti dalla pandemia e ha ipotizzato per i prossimi tre anni il mantenimento del contesto regolatorio. La stima finale ipotizza una crescita delle vendite in progressiva frenata tanto per i farmaci di automedicazione (Am, vedi sopra) quanto per i medicinali senza pubblicità (Sp), anche se i primi rallenteranno più dei secondi: nel 2023, in dettaglio, Am e Sp dovrebbero segnare incrementi a valori del 10,5 e del 7% rispettivamente, nel 2024 del 5 e del 5,1%, nel 2025 del 3,7 e del 4,1%.
Nei volumi, invece, la previsione per l’anno corrente ipotizza una crescita dell’intero mercato del senza ricetta del 4,8%, determinata principalmente dai farmaci Am (+6,1%); nei due anni a seguire i prodotti di automedicazione dovrebbero mantenere un andamento positivo anche se in crescente rallentamento (+1,6% nel 2024, +0,2% l’anno successivo), i farmaci Sp invece chiuderanno il 2023 con volumi quasi invariati (+0,5%) per retrocedere in territorio negativo dall’anno seguente (-0,7% nel 2024, -2,7% nel 2025).
Il differenziale tra crescita a valori e crescita a volumi che caratterizza le previsioni, avvertono gli esperti dell’Osservatorio farmaci, «è generato in parte dall’introduzione di nuovi prodotti e nuove confezioni (da cui una variazione del mix di consumo verso farmaci più costosi) e, in parte, dall’aumento dei prezzi», che dovrebbe proseguire anche nel triennio entrante: +4,7% nel 2023, +3,3% nel 2024 e +3,6% nel 2025».
Per quanto concerne l’andamento nel triennio delle single categorie terapeutiche, le previsioni dell’Osservatorio farmaci risentono degli andamenti epidemiologici registrati nell’ultima stagione. «La classe dei farmaci per tosse, raffreddore e affezioni delle vie respiratorie continuerà a rappresentare come nel 2022 il gruppo dalla maggiore incidenza di spesa e consumo, con un’incidenza sul totale mercato di più del 35% per effetto delle sindromi para/influenzali e della sintomatologia da covid-19». La somma di questa classe con quella degli analgesici e dei farmaci per l’apparato digerente e l’intestino arriverà a rappresentare più del 75% del mercato totale nel 2024-2025.
Quanto alla spesa per farmaci di automedicazione a livello regionale, la stima dell’Osservatorio farmaci immagina un’evoluzione coerente con i valori 2022, in cui si sono registrati tassi di crescita positivi soprattutto nelle regioni del Nord (+19,6%) rispetto a quelle del Centro e del Sud (+18,7% e +18,1% rispettivamente). La spesa per farmaci Sop, dunque, dovrebbe restare invariata nella composizione geografica, concentrandosi per poco più del 50% nel Nord, per circa il 21% nel Centro e per il restante 27% circa nel Sud.