Assosalute: il sop-otc completa il recupero sul pre-pandemia e chiude il 2022 a 2,9 miliardi di euro

Mercato

Il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione chiude il 2022 con un incremento a doppia cifra di fatturato e volumi e completa il recupero sull’ultimo anno prima della pandemia, il 2019, rispetto al quale registra a fine dicembre consumi a confezioni in crescita del 5,7%. È la fotografia scattata da Assosalute, l’associazione dei produttori di otc affiliata a Federchimica, che in un comunicato fa il punto sui numeri dell’ultimo anno sulla base delle rilevazioni provenienti da Iqvia. Rispetto al 2021, in particolare, le vendite crescono del 19% e toccano i 2,9 miliardi di euro, per un totale di 287 milioni di pezzi (+15,9%).

Al balzo in avanti, scrive Assosalute, contribuisce innanzitutto la significativa ripresa dei virus stagionali, soprattutto nell’ultimo trimestre del 2022, e l’impiego dei farmaci di automedicazione per gestire gli eventuali effetti post-vaccino e i sintomi da covid lieve. Si riconferma in sostanza la dipendenza del comparto da fattori esogeni e stagionali: «Il progressivo allentamento delle misure per il distanziamento» osserva in particolare Assosalute e la ripresa delle normali abitudini di lavoro e svago hanno favorito la diffusione dei virus stagionali».

Non a caso, i farmaci senza obbligo di ricetta per le affezioni respiratorie (la prima classe terapeutica del mercato non prescription con una quota del 38,3% a volumi e del 32,9% a valori) ha chiuso il 2022 con un incremento del giro d’affari del 35,2% e delle confezioni vendute del 44,8%. «Gli eccezionali risultati del 2022» commenta il presidente di Assosalute, Salvatore Butti «confermano quanto il comparto dei farmaci di automedicazione sostenga efficacemente la salute delle persone, un ruolo di primaria importanza che meriterebbe maggiore riconoscimento anche in vista di una più generale revisione della governance farmaceutica».

La crescita a doppia cifra si riscontra anche nei due segmenti in cui si divide il comparto dei farmaci senza ricetta: gli otc – che rappresentano quasi il 77% del mercato – chiudono il 2022 con un giro d’affari che cresce a valori del 21,6% e raggiunge i 2,2 miliardi di euro, per un totale di 220 milioni di confezioni vendute (+17,6%); i Sop, invece, crescono a valori dell’11,2% e a volumi del 10,6%.

Rimangono invece pressoché stabili le dinamiche competitive tra i diversi format di vendita: la farmacia continua a detenere una quota di mercato di poco inferiore al 90% a volumi e del 90,5% a valori, tra gli altri il canale più dinamico si riconferma ancora una volta l’online, che rimane su quote di mercato marginali (2,5% a valori e 3,6% a volumi) ma chiude il 2022 con incrementi importanti: +38,9% a volumi e +35,6% a valori, per un giro d’affari complessivo di 73,7 milioni di euro e 10,6 milioni di confezioni vendute.

Continua, infine, l’erosione dei consumi da parte dei cosiddetti notificati, che non rientrano nella categoria dei Sop-Otc anche se a volte vengono confusi con loro. Nel 2022, questi prodotti hanno messo a segno un incremento del 5,2% a volumi e del 7,6% a valori, per vendite pari a 5 miliardi di euro (quasi il doppio rispetto ai farmaci senza ricetta).

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