Coupon, Osservatorio E-Fidelity: sempre efficaci per fidelizzare, ma attenti alle… avvertenze

Consumatore

Il couponing si conferma uno strumento efficace per la farmacia che vuole fidelizzare la propria clientela, ma con alcune avvertenze: il consumatore, dicono i dati, tende a preferire gli sconti a valore rispetto a quelli in percentuale; sms ed e-mail, benché meno utilizzati dello scontrino, assicurano all’attività promozionale un tempo medio di redemption inferiore anche della metà rispetto agli altri. Sono le due principali evidenze che emergono dall’edizione 2025 dell’Osservatorio E-Fidelity, l’indagine di Farloyalty che analizza a cadenza annuale le dinamiche della loyalty in farmacia attraverso i dati della sua piattaforma di customer relationship management.

Anche quest’anno l’Osservatorio ha aperto una finestra sulle tendenze del couponing nella fidelizzazione della clientela, evidenziando trend e strategie applicate dalle farmacie italiane. L’indagine si è concentrata sulle modalità di distribuzione dei coupon, sulla redemption e sulla percezione da parte dei clienti.

 

Coupon, modalità di distribuzione ai clienti

 

Il punto vendita resta il canale di distribuzione principale, dato che dalla stampa su scontrino arrivano il 47,7% delle emissioni totali. Seguono i coupon prestampati (12,4%), gli invii tramite sms (11,3%) e le e-mail (7,9%). Ciò dimostra che, nonostante la digitalizzazione, il contatto diretto in farmacia rimane cruciale per l’efficacia della promozione (dato che assicura il tasso più elevato di redemption).

 

Redenzione media delle iniziative

 

Sempre in tema di riscatto dei coupon, i dati evidenziano differenze significative tra le diverse modalità di distribuzione: i coupon stampati su scontrino registrano un tasso di utilizzo del 9,67%, quelli inviati via sms si fermano al 6,62% e quelli via email al 5,22%. Tuttavia, sottolinea l’Osservatorio, l’invio digitale contribuisce comunque all’awareness dell’iniziativa e contribuisce comunque al ritorno in farmacia.

 

Redenzione coupon, a valore vs a sconto

 

Come già anticipato in apertura, i dati dicono che i clienti sembrano mostrare maggiore gradimento per i coupon a valore piuttosto che per quelli a sconto: i primi evidenziano tassi di redemption quasi sempre maggiori dei coupon che prevedono sconti in percentuale (sulla spesa). La tipologia delle iniziative proposte dalle farmacie riflette tale orientamento: il 59% fa leva su sconti a valore (5 euro nella maggior parte dei casi, il 38% circa), la quota restante è rappresentata dagli sconti a percentuale (in poco più di un’iniziativa su cinque il vantaggio proposto ammonta al 20%). La constatazione che ne discende, è che con ogni probabilità i clienti preferiscono sconti dal valore immediatamente apprezzabile, a prescindere dall’importo della spesa.

 

Impatto dei reminder sulla redenzione dei coupon

 

Per incrementare la redemption e quindi la fidelizzazione, dicono ancora i dati, risulta particolarmente efficace il ricorso a promemoria che ricordano al cliente di riscattare i coupon ricevuti. I risultati migliori li ottengono i reminder via sms o e-mail, in particolar modo quando il coupon stesso è dematerializzato (digitale).

L’Osservatorio 2025 di E-Fidelity, ha concluso Marcello Genovese, marketing project manager di Farloyalty,  confermano il valore del couponing come strumento di fidelizzazione, ma evidenziano anche l’importanza di affinare le strategie di distribuzione e comunicazione. L’uso di strumenti digitali come sms ed email, seppur meno diffuso rispetto alla stampa su scontrino, può contribuire a migliorare l’engagement dei clienti e la redemption dei coupon. Inoltre, la preferenza per gli sconti a valore fisso suggerisce alle farmacie di orientarsi verso promozioni più trasparenti e facilmente comprensibili dai consumatori.

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