Prendersi cura di sé non è più un lusso, ma una necessità. Gli italiani entrano nel 2025 con una consapevolezza sempre più marcata sull’importanza della salute e del benessere, tanto da rendere queste voci di spesa tra le poche in crescita nel quadro di un’economia ancora segnata dall’incertezza. È la principale evidenza che emerge dall’ultimo Rapporto Coop – Winter Edition, l’indagine che ogni inizio d’anno fotografa abitudini e tendenze di spesa delle famiglie italiane. Se da un lato la prudenza economica resta un criterio dominante nelle scelte di acquisto, dice lo studio, dall’altro emerge una netta priorità verso spese considerate essenziali, tra le quali sanità, prevenzione e benessere psicofisico.
Salute e benessere: un investimento prioritario
Secondo l’indagine Wish List, condotta dall’Ufficio Studi Coop con Nomisma nell’ambito del Rapporto, il 2025 segna una crescita nelle spese dedicate alla cura di sé. Il 32% degli italiani aumenterà la frequenza di esami e controlli per la prevenzione sanitaria, il 37% prevede di praticare più sport e attività fisica rispetto al 2024. Anche la ricerca di un sonno di qualità (24%) e la cura della pelle (20%) registrano una maggiore attenzione, in un contesto in cui lo stress e la salute mentale assumono un ruolo centrale.
Più visite mediche, ma sempre più nel privato
Se da un lato cresce la consapevolezza verso la prevenzione, dall’altro si consolida una domanda che il sistema sanitario pubblico fa sempre più fatica a soddisfare. Il Rapporto Coop evidenzia come il 24% degli italiani intenda investire di più in analisi e visite mediche, ma con un ricorso sempre più marcato al privato a causa delle lunghe liste d’attesa. La spesa sanitaria privata continua così ad aumentare: nel 2023, ogni famiglia italiana ha speso in media 1.411 euro per cure mediche, con un incremento del 9,1% rispetto al 2019. Per la farmacia dei servizi, è la conferma che ci sono opportunità da cogliere.
Farmaci e integratori, tra necessità e tendenze
La crescente attenzione alla salute si riflette anche nei consumi farmaceutici e negli integratori. L’uso di farmaci per la perdita di peso, per esempio, è diventato un fenomeno diffuso, con 8,6 milioni di italiani che dichiarano di averli assunti o di essere interessati a provarli. Parallelamente, crescono il ricorso a diete equilibrate e il consumo di integratori per migliorare la qualità della vita, anche se il 24% degli italiani si affida ancora a metodi “fai da te” senza il supporto di un professionista.
Sulla salute non si risparmia
Nonostante il generale atteggiamento di contenimento della spesa, quando si tratta di salute e benessere gli italiani sono meno propensi a tagliare i costi. Il Rapporto Coop evidenzia che il 37% delle famiglie considera il benessere un criterio prioritario di scelta, posizionandolo davanti a fattori come la sostenibilità e l’edonismo. In un contesto di risorse limitate, la tendenza è quella di razionalizzare le spese, senza però rinunciare alla qualità nei servizi sanitari e nei prodotti per la cura della persona.
Uno scenario in evoluzione
Il 2025 si apre quindi con un panorama in cui la salute e la prevenzione assumono un ruolo centrale, trainando consumi e investimenti delle famiglie italiane. Se da un lato aumenta la sensibilità verso stili di vita sani e pratiche di benessere, dall’altro resta il problema di un sistema sanitario pubblico sempre più sotto pressione, che spinge un numero crescente di italiani verso il privato. Per retailer e operatori del settore, questi trend rappresentano un segnale chiaro: il benessere non è più un lusso, ma un bisogno primario su cui vale la pena investire.