Iqvia, settimana 23: tanti i segni più, ma attenzione ai segmenti che crescono per la leva prezzo

Nella 23ª settimana del 2022, la seconda di giugno, il mercato della farmacia mette a segno un altro netto incremento sull’anno precedente, +5,5% nel fatturato e +4,4% nelle confezioni vendute, che però non riesce ad arrestare la contrazione della crescita cumulata. È quanto indica il report con cui Iqvia aggiorna fatturati e vendite del canale alla settimana che va dal 6 al 12 giugno: in cinque mesi e mezzo il giro d’affari sfiora gli 11,4 miliardi di euro, +6,5% sullo stesso periodo del 2021 (otto settimane fa la crescita ammontava al 7,7%). Le confezioni vendute, invece, arrivano a 1,14 miliardi, per un incremento sulle ventitré settimane del 7,1% (due mesi fa era il 9,1%).

Fa registrare nella settimana 4 punti abbondanti di crescita su base annua anche il paniere del farmaco etico, che però nei sei mesi e mezzo riesce a mantenere quasi inalterato l’andamento a valori (poco sotto il 3%). Ben più consistente, invece, l’incremento messo a segno nella settimana dal comparto commerciale (+7,2% a valori, + 5,3% a volumi), che però evidenzia una progressiva erosione della crescita cumulata (+11,6% a valori, due punti in meno rispetto a otto settimane prima).

Prosegue invece il recupero del cura persona (igiene e bellezza), che con il +4,9% della settimana 23 porta in terreno positivo la crescita cumulata sui sei mesi (anche se solo di mezzo punto). Stesso andamento per il dermocosmetico: +4,4% nei sette giorni, +0,7% nelle prime 23 settimane dell’anno, sempre a valori. Tra gli altri segmenti del commerciale che svettano per l’adamento il gruppo integratori e vitamine (+14% nella settimana, +7,1 in progressione nel cumulato), gli antistaminici topici (+40,6 e +26,2%, sempre a valori) e i probiotici (+19,8 e +15,1%).

Continua invece la progressiva contrazione della patient care (-7,1% a valori nella settimana 23 rispetto agli stessi sette giorni del 2021), mentre i nutrizionali mostrano una crescita a valori (+3,6%) e una lieve contrazione a volumi (-0,8%) che fa pensare a una progressione sostenuta principalmente dall’aumento dei prezzi. Con le incognite legate a inflazione e rincari delle materie, il tema diventerà nei mesi a venire sempre più centrale.