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Ingressi, a marzo torna il segno più. E occhio all’effetto “specchio” tra scontrini battuti e valore medio

Filiera

Nell’anno mobile che va dall’aprile 2020 al marzo 2021 le farmacie hanno battuto 51,5 milioni di scontrini, il 10,3% in meno rispetto ai 12 mesi precedenti, quando ne erano stati emessi più di 57 milioni. Il confronto mensile, in particolare, rivela che le contrazioni peggiori si verificano tra aprile e maggio 2020 e tra gennaio e febbraio 2021, quando gli scontrini battuti sono inferiori di circa un quinto a quelli emessi nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo caso, come ormai noto a tutti, è stato determinante il primo lockdown; la seconda caduta, invece, è da addebitare in massima parte alla mancata morbilità della stagione invernale.

 

Scontrini, l’andamento dei volumi nell’anno mobile 2020-2021

 

I numeri arrivano da Iqvia e danno la misura della “emorragia” di ingressi patita dalle farmacie del territorio durante l’emergenza pandemica. Basti dire che il trend è tornato in territorio positivo soltanto questo marzo, dopo undici mesi di percentuali con il segno meno fisso. Ma l’incremento, di appena due punti, non basta certo a raddrizzare il trimestre, che complessivamente perde il 12,9%.

 

Scontrini, l’andamento del valore medio 2020-2021

 

Come è già stato detto in diverse occasioni, la contrazione degli ingressi che grava sulle farmacie per l’intero anno non è dovuta soltanto a lockdown e mancata morbilità, ma anche all’insicurezza: per evitare rischi molte persone hanno ridotto visite e tempo di permanenza nei punti vendita, aumentando per contro i prodotti nel carrello; in altri termini, si fanno meno ingressi ma si compra di più. Il fenomeno riguarda anche la farmacia: l’analisi di Iqvia, infatti, rivela che nell’anno mobile aprile 2020-marzo 2021 il valore medio dello scontrino è aumentato complessivamente del 6%, da 25,77 euro a 27,39.

Anche in questo caso l’andamento mese per mese rivela fluttuazioni importanti, anche se la curva non ondeggia quanto quella del totale scontrini: la differenza positiva più cospicua tra valori medi si registra nell’aprile 2020, ed è facile metterla in relazione con la corsa alle scorte scattata all’inizio del lockdown; la differenza diventa invece negativa soltanto nel marzo scorso, che è lo stesso mese in cui il totale degli scontrini battuti torna a superare quello del 2020.

 

Scontrini, cumulato totale e valore medio 2020-2021

 

La correlazione diretta tra scontrini battuti e valore medio degli stessi diventa evidente se si confrontano i progressivi dei due indicatori mese per mese. Le curve risultanti sono quasi speculari, a conferma che i due trend sono legati da quel rapporto causa-effetto già accennato in precedenza: se si riducono i passaggi aumentano i prodotti acquistati, se la frequenza delle visite torna a crescere si riduce il valore della spesa. Ovviamente stiamo parlando di medie, e sappiamo benissimo quale distanza abbia spesso scavato la pandemia tra farmacie dei centri urbani e delle periferie, oppure tra esercizi con clientela in prevalenza abituale o di transito.

La correlazione tra passaggi e valore della spesa, però, può aiutare le farmacie a interrogarsi sul proprio lay out: con un cliente che mostra un’indiscutibile “elasticità” nei suoi comportamenti di acquisto, è legittimo mantenere invariati category ed esposizione oppure varrebbe la pena definire dei “format” a geometria variabile?

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