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Vaccini e test risollevano Wba. Ma i piani per il rilancio passano da omnicanalità e retail clinic

Filiera

Ci sarebbe soprattutto il traino delle vaccinazioni contro covid dietro ai buoni risultati con cui Walgreens Boots Alliance ha chiuso il secondo trimestre 2021, che negli Usa va da dicembre a febbraio: il fatturato tocca i 32,8 miliardi di dollari, per una crescita del 4,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; a fare da leva l’incremento delle vendite, che a parità di rete sono aumentate negli Usa del 2% e nel Regno Unito del 3,2%.

Considerata la quasi totale assenza di morbilità influenzale e il forte calo delle ricette (nel secondo trimestre il volume complessivo delle prescrizioni è diminuito del 2,8% rispetto all’anno scorso), è opinione diffusa che a soffiare sulle vendite sia stato l’incremento di traffico correlato alla vaccinazione contro Sars-CoV2: come riferisce lo stesso gruppo, negli Usa le farmacie Wba hanno somministrato quattro milioni di vaccini sino a febbraio (più altri quattro milioni a marzo) e quasi cinque milioni di test rapidi; nel Regno Unito, le farmacie Boots hanno distribuito oltre 2,6 milioni di tamponi.

I numeri del secondo trimestre hanno convinto i vertici del gruppo a rivedere al rialzo le proprie stime sulla crescita dell’utile per azione: a fine febbraio ha toccato il valore di 1,40 dollari (un anno fa arrivava a 1,52 dollari) le previsioni degli analisti prima della chiusura trimestrale indicavano 1,10 dollari per azione.

Come scrivono diversi giornali finanziari americani, i buoni risultati del trimestre non risolvono tutti i problemi in cui si dibatte il gruppo: negli ultimi cinque anni il valore delle sue azioni è calato del 32% e lo scorso autunno la capitalizzazione si aggirava attorno ai 30 miliardi di dollari, ossia i livelli del 2012 (ora, con la campagna vaccinale in pieno svolgimento e la cessione di Alliance Healthcare, il valore è risalito a 47 miliardi).

E’ evidente però che vaccini e tamponi rappresentano una risorsa soltanto a breve scadena, dunque l’attenzione di analisti e investitori rimane concentrata sui progetti del gruppo di più lungo periodo. Qui la strategia di Wba per acquisire clienti e sostenere le vendite è triplice: innanzitutto si mira a riscrivere la shopping experience del cliente omnicanale con l’offerta di nuovi servizi finanziari (carte di credito e pagamenti elettronici, due strumenti molto apprezzati dalle famiglie americane per dilazionare i pagamenti) e l’automazione dell’ultimo miglio, per far arrivare al cliente il prodotto acquistato online il più velocemente possibile; quindi ci sono i piani di sviluppo della sanità digitale che fanno perno sulla piattaforma Find Care, un’app che incanala i clienti delle farmacie Walgreens sul percorso sanitario più adatto a loro e – con teleconsulti e videochat – li aiuta a trovare l’assistenza di cui hanno bisogno.

Infine, c’è il progetto di partnership con Village MD per fare delle farmacie Wba un presidio sanitario di prossimità. E’ un modello di cui Pharmacy Scanner ha già parlato tempo addietro e che punta ad aprire da 500 a 700 retail clinic all’interno o accanto ai punti vendita del gruppo, per offrire sotto lo stesso tetto un ecosistema strutturato di prestazioni sanitarie. Con l’obiettivo – è la certezza di analisti e mercati – di mettere a segno il punto vincente nella competizione con Amazon, che a novembre fece crollare le azioni delle principali catene americane con il solo annuncio dell’apertura della sua farmacia online.

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