I cambiamenti che la pandemia ha generato nei comportamenti dei consumatori e nel modo in cui entrano in un supermercato o in una farmacia impongono un ripensamento complessivo dei lay out, della gestione degli spazi e del category management. In particolare occorrono un’offerta più leggibile e assortimenti di gamma meno profondi, anche attraverso la semplificazione delle referenze e la razionalizzazione delle sku (stock keeping unit, articoli in magazzino). Sono alcune delle indicazioni che arrivano dalla tavola rotonda proposta da Pharmacy Scanner e Retail hub nell’ambito del corso di formazione online di martedì 26 gennaio sulle nuove strategie di category in farmacia.
«Covid» ha detto Giovanni Guarino, responsabile category di Carrefour Italia «ha rivoluzionato i processi di spesa o quanto meno ha accelerato cambiamenti che in precedenza erano solo nell’aria». La lettura dello scaffale, per esempio, è diventata molto più veloce, quindi i punti vendita hanno dovuto razionalizzare l’assortimento, per ampliare lo spazio calpestabile e anche per fare in modo che l’offerta continuasse a coprire tutti i principali bisogni ma con profondità ridotta. In sostanza, esposizione semplificata per aiutare le persone a trovare più velocemente ciò che cercano. «Nelle superfici più grandi» ha esemplificato Guarino «abbiamo ridotto le sku di circa il 15% e del 20% i prodotti in-out, ossia quelli che trattiamo per periodi ridotti».
Il comportamento del consumatore è cambiato anche in farmacia: «Con la pandemia gli scontrini si sono ridotti» conferma Marco Mariani «se prima la media era di 250 scontrini al giorno per esercizio, oggi siamo a 180. Quindi si entra meno in farmacia, le code stanno fuori, i pezzi medi a scontrino sono aumentati perché chi compra lo fa anche per i familiari. Il risultato è che ci sono categorie merceologiche quasi del tutto azzerate e altre che hanno avuto un boom, come mascherine e saturimetri».
Anche la farmacia, quindi, deve fare oggi uno sforzo per semplificare l’offerta e razionalizzare gli assortimenti. «In Farmacentro abbiamo ridotto le referenze da 7mila a 2.500» ha spiegato Mariani «ma a essere onesti è uno snellimento che avevamo iniziato a pianificare quando ancora covid non c’era». I nuovi comportamenti del consumatore hanno anche riscritto aree calde e fredde della farmacia: «Con il distanziamento» ha continuato Mariani «le zone della farmacia che erano più fredde perché distanti dal banco sono diventate calde e viceversa. Ora si fa la coda fuori, quindi le vetrine hanno guadagnato un’importanza che in precedenza non avevano perché erano spesso trascurate o sottovalutate». Ai tempi di covid, in sostanza, anche nel category less is more.[