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Una buona organizzazione della farmacia vale quattro punti di utile. Confermo e spiego perché

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L’intervista che ho rilasciato a Pharmacy Scanner l’11 aprile,  dove affermo che l’organizzazione della farmacia vale anche 4 punti percentuali di margine, ha suscitato molto interesse e in parecchi mi hanno chiesto spiegazioni e approfondimenti. Rispondo volentieri, per il rispetto che ho verso chi legge. Innanzitutto un’avvertenza: come molti hanno capito la mia era una sottile “provocazione”, fondata però sui dati – reali – delle farmacie che seguiamo da tempo. Un’altra avvertenza: quando parlo di margine non mi riferisco al “primo margine”, cioè la differenza tra i ricavi e i costi delle merci che hanno generato quei ricavi; parlo del “margine finale”, ossia l’utile d’esercizio ante imposte; il profitto, per essere ancora più chiari.

 

Ricavi prodotti 100 +
Costo prodotti venduti 65
Primo Margine 35 =
Ricavi prodotti e servizi del periodo 100 +
Tutti i costi del periodo 85
Margine finale o Utile d’esercizio 15 =

 

In molti mi hanno chiesto: «Cresce il margine perché, se ti organizzi, cresce il fatturato?». Attenzione: la percentuale di margine o utile e il fatturato non sono strettamente correlati; il primo cresce perché salgono i ricavi, il margine (misurato in percentuale) aumenta quando si ottimizzano e riducono i costi. Ciò si può conseguire anche comprando meglio (la merce) oppure selezionando e ottimizzando la gamma (in questo caso si migliora anche il primo margine). Ma ci sono tanti altri costi che possono essere ridotti, attraverso una strategia pianificata che si traduce in organizzazione.

Un altro quesito che tanti hanno posto è: «Cosa intendi per organizzazione della farmacia?». Provo a definire il: l’organizzazione di un’azienda (farmacia o altro) è la struttura che il management crea per perseguire gli obiettivi aziendali; quindi, organizzazione è la gestione delle risorse a disposizione nelle modalità che permettono il regolare svolgimento delle attività tipiche. Un buon farmacista titolare, di conseguenza, deve avere le competenze e il tempo per organizzare al meglio le proprie risorse (team, store, gamma di prodotti, servizi, comunicazione eccetera) e ottenere quindi il miglior risultato possibile.  Organizzare le persone e le attività permette una gestione più fluida e meno problematica (perché le inefficienze generano costi) e quindi una crescita della produttività. In particolare quella dei collaboratori, che lavorando con linee guida ben ponderate potranno dedicarsi più proficuamente al cliente, il quale mostrerà soddisfazione e si fidelizzerà alla farmacia.

Come si può migliorare l’organizzazione della farmacia, allora? Il mio consiglio è sempre lo stesso: va elaborato un modello che consideri tutti i processi, li analizzi e li ottimizzi. In sintesi, il titolare si metta (o impari) a fare l’imprenditore. L’articolo 2082 del Codice Civile recita: l’imprenditore è chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine delle produzione o dello scambio. E allora vediamo come si possono recuperare punti di margine.

Partiamo dal magazzino, che in farmacia è sempre sovradimensionato; facciamo subito un check per comprendere quali e quanti siano i prodotti da eliminare, considerato che minori scorte significano minore lavoro e una gamma più concentrata. Da cui verticalizzazioni e maggiori sconti. Un altro fronte di intervento riguarda la gestione del team: la dispersione delle ore lavoro è un costo che si può contenere, per di più una squadra formata adeguatamente alla relazione con il cliente è più efficace, rapida e produttiva. Mettere il collaboratore più smart a seguire i social non è una scelta lungimirante, soprattutto con la carenza di personale che si avverte di questi tempi: meglio tenerlo al banco e affidare la comunicazione a un’agenzia onesta e seria, che garantisce risultati.

Infine, si può recuperare altro margine da una corretta e proficua gestione economico-finanziaria dell’impresa: spesso ci sono farmacie che pagano troppo il costo del denaro, in questo caso si possono ottimizzare gli investimenti approfittando delle enormi opportunità di risparmio che si trovano oggi sul mercato.

Da questi punti dovrebbe risultare chiaro che non servono sforzi immani per migliorare l’organizzazione e da dove arrivano quei punti aggiuntivi di utile di cui parlavo nell’intervista a Pharmacy Scanner. Chiudo riproponendo a chi legge lo stesso quesito che ho rivolto a tutti coloro i quali dopo l’intervista mi hanno contattato per chiedermi ragguagli: dimmi ora quali sono i valori e la mission della tua azienda e come sei organizzato. A voi la risposta.

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