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Rincari energia e agitazioni dei trasportatori, i grossisti del farmaco chiedono interventi

Filiera

Anche se sembra affievolirsi, la protesta dei trasportatori contro il caro carburante che nei giorni scorsi ha provocato sit-in e blocchi della circolazione in diverse zone del sud Italia continua a preoccupare distributori e depositari della filiera farmaceutica. A esprimere i timori più consistenti è Assoram, che in un comunicato diffuso venerdì scorso, 25 febbraio, parla di ritorno completo alla normalità soltanto tra qualche giorno. «Le proteste hanno tagliato in due l’Italia» riferisce il presidente, Pierluigi Petrone «da più di 48 ore la consegna di farmaci verso Sicilia e Calabria è fortemente rallentata, ieri (giovedì, ndr) ci sono state grandi difficoltà anche a raggiungere la Puglia».

L’accordo siglato nella giornata al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, che stanzia 80 milioni di euro per deduzioni forfettarie e contributi su carburante e pedaggi, sta spegnendo la protesta ma l’auspicio di Assoram è che questa intesa sia «soltanto il punto di partenza di una seria discussione pubblico-privato sul ruolo strategico della logistica “health” in Italia e sull’urgenza di innestare risorse e misure adeguate anche in relazione alle nuove sfide di mercato». Già a dicembre, come si ricorderà, Assoram aveva lanciato l’allarme sugli effetti dei rincari che dall’inizio del nuovo anno avrebbero interessato materie prime ed energia. «Per i depositari» aveva detto Petrone a Pharmacy Scanner «si prospetta una mazzata, perché mantenere la cold chain comporta costi energetici cospicui, per non parlare del carburante utilizzato dai mezzi di trasporto».

Qualche preoccupazione anche in Federfarma Servizi. «Nei giorni scorsi le consegne alle farmacie sono risultate regolari in tutto il Sud» riferisce il presidente, Antonello Mirone «però anche noi stiamo tenendo sotto osservazione gli aumenti di carburante ed energia elettrica e un po’ di inquietudine c’è. Non dimentichiamo che al contrario di altri settori i grossisti beneficiano sul farmaco di margini rigidi, che non possono essere corretti in base all’andamento dei costi».

Anche in Adf si stia guardando con un certo timore allo sviluppo degli eventi. «La disponibilità in farmacia di medicinali, vaccini, dispositivi medici e prodotti sanitari è messa in serio pericolo dai rischi legati a fattori esterni» dichara in una nota il presidente dell’Associazione distibutori, Walter Farris «l’incremento dei costi energetici e dei carburanti e i blocchi e le agitazioni degli autotrasportatori mettono a rischio la regolare fornitura delle merci ai nostri operatori. Potrebbero esserci importanti ripercussioni sulle consegne alle farmacie, con conseguenti carenze che i nostri distributori stanno facendo del loro meglio per scongiurare».

In particolare, l’impennata delle bollette di luce e gas, i costi in aumento degli imballaggi speciali per la catena del freddo e il prezzo dei carburanti stanno avendo impatti drammatici sulla sostenibilità economica dei servizi. «Per le nostre aziende si fa sempre più concreto il rischio di non essere più in grado di svolgere in modo ottimale il proprio lavoro» riprende Farris «chiediamo quindi al Governo, e in particolare ai ministri della Salute e dell’Economia, di attivare urgenti e improrogabili misure di natura congiunturale e strutturale con interventi per salvaguardare la nostra categoria e tutta la filiera del farmaco. Siamo fin da subito pronti al confronto e alla collaborazione, certi che il nostro appello non rimarrà inascoltato nell’interesse comune del Paese e del nostro sistema sanitario».

 

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