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Phoenix, Bruxelles verso l’ok all’acquisizione di McKesson. In Italia ai tedeschi Lloyds Farmacia

Filiera

Crescono le probabilità che l’Antitrust europea dia luce verde al “deal” che nel luglio 2021 aveva visto l’americana McKesson cedere al gruppo tedesco Phoenix le proprie attività in sei Paesi Ue, tra i quali l’Italia. Venerdì scorso, 30 settembre, l’Autorità francese per la concorrenza ha infatti espresso il proprio benestare all’acquisizione del distributore Ocp Répartition – azienda del gruppo McKesson che conta 43 depositi e 14mila farmacie clienti – da parte di Phoenix Pharma, che in Francia conta 20 magazzini e serve quattromila farmacie. Il via libera è decisivo, perché a marzo l’Antitrust Ue aveva concluso che l’accordo tra le due multinazionali non mette a rischio la concorrenza in nessuno dei Paesi coinvolti fatta eccezione forse per la Francia, il cui caso era stato “passato” all’Autorità francese per una valutazione più dettagliata.

Venerdì scorso l’esito dell’indagine: considerate «la quota di mercato di cui disporrà il nuovo soggetto, il contesto normativo che disciplina i margini del grossista e i prezzi dei farmaci, l’obiettivo di controbilanciare la domanda dei gruppi di acquisto dei farmacisti e la presenza di diversi altri operatori concorrenti» è la valutazione dell’Antitrust francese «si può escludere qualsiasi problema a livello nazionale».

Su scala locale, invece, l’Autorità per la concorrenza ha individuato potenziali «rischi competitivi» e la possibilità di un «peggioramento delle condizioni commerciali offerte alle farmacie» soltanto nell’area di Saint-Étienne (vicino a Lione), l’unica dove la quota di mercato del nuovo soggetto supererebbe il 40%. Per rimuovere ogni rischio potenziale, continua l’Authority francese, «Phoenix si è impegnata a garantire che i network delle farmacie locali serviti da Ocp e Phoenix possano rescindere i contratti entro il prossimo 31 dicembre gratuitamente e senza penali». Inoltre, per 5 anni a partire dal 2023, i nuovi contratti che legheranno le reti alla nuova società prevederanno espressamente la possibilità di uscire dal rapporto commerciale gratuitamente e senza penali». Per l’Autorità garante, questi impegni sono «efficaci e proporzionati» rispetto alla necessità di tutelare la concorrenza nell’area e sono stati accettati.

Ora la palla torna a Bruxelles, che con ogni probabilità dovrebbe confermare la valutazione francese e dare il via libera finale alle condizioni espresse da Parigi. Tra gli spettatori che attendono alla finestra c’è anche la filiera farmaceutica italiana: il deal di un anno fa, infatti, prevedeva nel nostro Paese il passaggio a Phoenix della società Admenta con i suoi due magazzini di Bentivoglio e Gorgonzola (Bologna e Milano) e le oltre 260 farmacie della catena Lloyds.

Intanto la multinazionale tedesca ha rilasciato nei giorni scorsi il consuntivo riguardante il primo semestre 2022: le entrate arrivano a 16,2 miliardi di euro, +9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, l’ebitda sfiora di 329 milioni (309 nel 2021), gli utili prima delle imposte restano sostanzialmente stabili (135 milioni di euro vs i 132 dell’anno scorso). Nei Paesi dove il gruppo è presente, le farmacie di proprietà superano le 2.800 e – annota il consuntivo – nel primo semestre sono state portate a termine ulteriori acquisizioni.

 

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