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Pagamenti cashless, l’Italia sempre più indietro in Ue. Ma il Pnrr potrebbe invertire il trend

Mercato

Crescono gli italiani che utilizzano sistemi di pagamento digitali, ma il resto d’Europa molto più velocemente e così l’Italia crolla in fondo alla classifica per numero di transazioni cashless procapite. Lo rivela il VII Rapporto della Community cashless society 2022, presentato il 31 marzo a Cernobbio (in provincia di Como) da The European House-Ambrosetti. Il nostro Paese, in sostanza, ha fatto registrare nel 2020 una media di 61,5 pagamenti cashless procapite, a fronte di una media Ue di 142 transazioni e di 379 in Danimarca.

 

Transazioni cashless procapite, Italia agli ultimi posti in Europa

 

Soltanto Romania (53) e Bulgaria (31) fanno peggio di noi, dice il Rapporto, che riguardo al nostro Paese rivela una dipendenza ancora molto forte dal denaro contante. L’Italia, infatti, è 29ª al mondo per il peso della moneta fisica sull’economia ed è 24ª su 27 Paesi Ue nel Cashless Society Index, dove peggiora di sei posizioni rispetto a dodici anni fa. Eppure i dati dicono che tra gli italiani cresce la propensione a utilizzare metodi di pagamento cashless: nel 2021 oltre 7 connazionali su 10 dicono di voller utilizzare più spesso strumenti di pagamento digitali e il 57% ne ha aumentato l’utilizzo. Le resistenze principali all’uso del cashless, tuttavia, restano i timori per le frodi – anche se le transazioni digitali vengono ritenute più sicure del contante – e la difficoltà a utilizzarlo in tutti gli esercizi commerciali, citata da almeno un italiano su quattro.

Il Pnrr, tuttavia, potrebbe avere effetti virtuosi: secondo The European House-Ambrosetti, ci sono quattro aree di intervento nel Recovery Plan che potrebbero spingere verso i pagamenti elettronici: la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la digitalizzazione del turismo, il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale e la digitalizzazione della sanità.

«È necessario accelerare la transizione verso la Cashless Revolution» ha detto alla presentazione del Rapporto Valerio De Molli, managing partner & ceo di The European House-Ambrosetti «e a tal fine abbiamo individuato alcune proposte di policy, che si pongono l’obiettivo non solo di promuovere i pagamenti elettronici e far emergere il sommerso, ma anche “abituare” i cittadini all’utilizzo del cashless nella quotidianità. Il Paese va accompagnato su un percorso di digitalizzazione e modernizzazione che può essere imboccato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati».

Per quanto riguarda la sanità, in particolare, il Rapporto ricorda che nel Pnrr c’è un’intesa Missione dedicata al Ssn (la 6), dove si prevede la completa digitalizzazione delle strutture sanitarie grazie anche all’adozione di PagoPA, in modo da incrementare la quota dei ticket pagati digitalmente. Si riuscisse a portare al 50% il totale dei ticket pagati online, si digitalizzerebbero 12,8 milioni di transazioni, per un aumento del 194% rispetto ai volumi attuali.

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