Nielsen: nel Largo consumo vincono i negozi dalla bassa intensità promo

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I punti vendita che fidelizzano con promozioni non sfrenate ma mirate e costanti, che il consumatore percepisce con chiarezza, costituiscono la categoria di negozi che nella prima parte di quest’anno mostra la crescita a valori più interessante. È quanto rivela un’analisi sui trend del Largo consumo confezionato pubblicata da Nielsen Insight, il web magazine della società di ricerche. Nei cinque mesi che vanno da gennaio a maggio, dicono i dati, il cluster dei negozi che mettono in campo  una pressione promozionale inferiore alla media del canale di appartenenza (ipermercati, super, libero servizio, discount, specializzati) rivela una crescita dei fatturati dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; segue a una certa distanza la categoria dei negozi stagionali (+0,9%), mentre rimane praticamente invariato il giro d’affari dei pv a elevata intensità promozionale (pressione sopra la media). Tutte le altre segmentazioni chiudono il periodo in territorio negativo: leader di prezzo -2,2% (negozi con i prezzi più bassi), campioni (best performers) del largo consumo -1,4%, metropolitani -2,1%, antistagionali -2,4%.

 

 

«I consumatori» è la riflessione con cui Nielsen accompagna i dati «hanno bisogno di certezza e coerenza, e fidelizzarli è possibile solo se queste vengono riconosciute sullo scaffale rispetto alla comunicazione e ai valori dell’insegna. In quest’ottica si insediano evidentemente tutte le azioni che i retailer compiono nella scelta assortimentale, produttiva, logistica ed etica, in particolare nella vendita di prodotti con filiera, imballo e smaltimento eco-sostenibili».

 

 

Il fenomeno è tutt’altro che estemporaneo. I punti vendita dalla bassa intensità promozionale, infatti, fanno registrare l’incremento maggiore anche nei 12 mesi del 2017 (+2,7% nel fatturato, sempre a valori), a pari merito con i negozi stagionali. Segue, a quasi un punto di distanza, il cluster dei punti vendita ad alta intensità promozionale e quindi i campioni del largo consumo.

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