Al programma del Pnrr per la telemedicina si è aggiunto nei giorni scorsi un nuovo tassello con la pubblicazione sulla piattaforma Sdapa di Consip della gara per l’acquisto e la manutenzione delle postazioni di lavoro (computer, portatili, monitor) destinate a televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio, ossia le uniche prestazioni di telemedicina previste al momento dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Grazie a questo bando» ha detto l’assessore alla Sanità della Puglia, regione capofila per la procedura d’acquisto «ci saranno computer e servizi digitali a disposizione delle 1.350 Case della Comunità previste dal Pnrr». E le farmacie? Per ora nei progetti non figurano, anche perché le prestazioni di telemedicina con cui finora si sono cimentate sono quelle diagnostiche (telecardiologia e via a seguire) mentre televisita e telemonitoraggio non hanno ricevuto nessuna attenzione o quasi. Eppure, nei Paesi nostri vicini sono proprio queste le “teleprestazioni” che più hanno attecchito in farmacia. Come in Francia, realtà di cui riferisce a Pharmacy Scanner Nathaniel Bern, co-founder e Cto di Medadom, società transalpina specializzata nella realizzazione di telecabine e applicazioni “mobile” e web per la videoconsulenza medica.
Nathaniel Bern, in Francia la televisita è realtà da circa cinque anni. Quante consultazioni a distanza vengono oggi erogate nel vostro Paese e su quali livelli si aggira la domanda dei francesi per questo tipo di prestazioni?
Con la pandemia la domanda è aumentata da un giorno all’altro di quasi dieci volte, tanto che nel momento di maggiore intensità dell’emergenza le consultazioni a distanza hanno rappresentato il 25% di tutte le visite mediche fatturate dai generalisti francesi. Oggi questa percentuale si è stabilizzata attorno al 5%, ma è diventata una pratica radicata che appartiene alle prestazioni a disposizione di medici e pazienti. Dalla fine del 2018 (quando è stata effettuata la prima televisita rimborsata dal servizio sanitario francese) a oggi Medadom ha assicurato più di 2,3 milioni di teleconsulti.
A leggere quello che riporta la stampa francese, sembra che oggi la televisita sia considerata in primo luogo la risorsa con cui contrastare la desertificazione medica, ossia la carenza di medici di famiglia nelle aree interne del Paese…
È così. Un certo numero di municipi o comunità si stanno attrezzando con “telecabine” per soddisfare le richieste dei propri cittadini. A volte le installano in proprio, altre volte sovvenzionano in parte dell’acquisto dell’attrezzatura da parte della farmacia locale. Finora abbiamo installato in questi municipi un centinaio di terminali.
Uno dei grandi interrogativi che ci si pone in Italia riguardo alla telemedicina è la propensione degli anziani all’utilizzo di tali strumenti. Qual è l’esperienza in Francia?
I nostri dispositivi per la televisita sono installati principalmente nelle farmacie, dunque un farmacista o un collaboratore è sempre presente per guidare e supportare il paziente durante la consultazione. Pertanto, gli anziani non incontrano problemi quando utilizzano questi strumenti.
Attualmente quante sono le farmacie francesi che dispongono di terminali o cabine per la televisita? In media, qual è la richiesta da parte dei cittadini? E com’è distribuita tra aree urbane ed extraurbane?
Oggi sono quasi 3.700 le farmacie dotate di terminali o stand Medadom. Effettuano da diverse decine ad alcune centinaia di teleconsulti al mese, a seconda della tipologia di farmacia. La domanda è elevata ovunque, a causa della desertificazione medica che ormai colpisce in Francia anche le aree urbane e semiurbane.
Come ha detto, dalla fine del 2018 la Cnam (l’assicurazione sanitaria francese) ha incluso la televisita tra le prestazioni rimborsate. Qual è in dettaglio la remunerazione di cui beneficiano le farmacie francesi per queste prestazioni? Quali volumi bisogna raggiungere perché il servizio sia profittevole?
La Cnam sovvenziona l’acquisto dell’attrezzatura da parte delle farmacie, quindi retribuisce il farmacista con un importo fisso commisurato al numero di teleconsulti effettuati. Ciò significa per il titolare un introito che il primo anno supera i 1.200 euro, quindi dal successivo si aggira sui 750 euro all’anno. Si può quindi dire che i costi di gestione di un terminale possono essere recuperati rapidamente, perché il servizio dà l’opportunità di allargare la clientela e fidelizzarla; inoltre, va considerata la dispensazione dei farmaci che vengono prescritti o consigliati dal medico nella televisita. Bastano poche consultazioni alla settimana per coprire i costi.
La legge francese impone requisiti strutturali alle farmacie che desiderano installare una telecabina? Quale formazione è richiesta al farmacista?
È necessario uno spazio riservato e confidenziale. I nostri dispositivi occupano poco spazio – disponiamo di tre modelli, un terminale, una cabina e una console – quindi al farmacista basta pochissimo spazio per installarli. Nel caso della consolle, è sufficiente un tavolo. Quanto alla formazione, i farmacisti che si rivolgono a Medadom seguono i nostri corsi.
Di recente, alcuni supermercati francesi hanno cominciato a dotarsi di telecabine per offrire ai loro clienti la possibilità di una visita a distanza. Anche in Italia è stata avviata tempo fa un’esperienza di questo genere. Qual è stata la risposta del consumatore francese?
A differenza di altri marchi, noi abbiamo deciso di non andare nei supermercati. Abbiamo preferito stare dalla parte dei farmacisti e dei pazienti perché crediamo che la televisita abbia bisogno di un ambiente adeguato. Tra l’altro, nella legge finanziaria per il 2024 l’installazione di postazioni per la televisita nei supermercati sarà vietata. Condividiamo questo provvedimento e già lo rispettiamo.