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Largo consumo, per IRi quest’autunno famiglie alla ricerca di risparmi

Extracanale

L’e-commerce continuerà a crescere, i discount verranno premiati dalla ricerca di risparmio dei consumatori, si intensificherà il ricorso alla leva promozionale per contrastare il calo della domanda. Sono i fenomeni che dovrebbero caratterizzare i canali del Largo consumo (iper, super, superette, minimarket, discount eccetera) nei prossimi 18 mesi, secondo le previsioni diffuse a fine agosto da IRi. Analisi e numeri sono affidati all’ultimo report con cui la società di ricerche valuta a intervalli regolari le ricadute dell’emergenza covid su consumi e retail. Il campo di osservazione, come detto, è quello del consumo confezionato (Fmcg, Fast moving consumer goods) e dunque lascia fuori le farmacie; tuttavia, stime e indicazioni del report meritano di essere lette anche dai farmacisti titolari, che così possono farsi un’idea non soltanto di ciò che capiterà alle insegne concorrenti della distribuzione moderna, ma anche degli umori e degli orientamenti che caratterizzeranno i consumatori nella seconda metà del 2020 e nel 2021.

Le previsioni, in particolare, poggiano su alcune valutazioni di fondo: in Italia così come negli altri principali Paesi europei, molti lavoratori continuano a praticare lo smart working da casa, una modalità che ha fatto lievitare i consumi non solo di piatti pronti e precotti, ma anche di alimenti dietetici e pasti trattati. Il distanziamento sociale, inoltre, ha messo in difficoltà ipermercati e centri commerciali (ma non dappertutto, vedi grafici sotto), mentre la paura dell’infezione continua a tenere la maggior parte dei consumatori lontani da bar e ristoranti (il 47% degli italiani dichiara che non intende frequentare questo genere di locali).

 

Largo consumo, andamento delle vendite nei principali Paesi Ue

L52W = 52 settimane terminanti con la prima di luglio (dal 27/6 al 5/7). L13W = tredici settimane terminanti con la prima di luglio. L4W = quattro settimane terminanti con la prima di luglio.

 

Covid, in ogni caso, ha dato una spinta importante alle vendite complessive del Largo consumo, che in un anno (dodici mesi terminanti a giugno) sono cresciute in Italia del 5% a valori e nell’ultimo trimestre dell’8% (parafarmaco +447%). E in tale accelerazione è rimasto marginale il contributo delle promozioni, che nei tre mesi sono calate del 12% e a giugno del 2,5%.

Da tali evidenze, IRi ricava quindi alcune previsioni: l’e-commerce, per cominciare, manterrà un tasso di crescita annuale attorno al 95% e nel 2021 raggiungerà una quota di mercato del 4% (in Francia il 7%). Proseguirà anche lo sviluppo del canale discount, che continuerà a intercettare la domanda dei consumatori più attenti a un conveniente rapporto qualità-prezzo e alla prossimità.

Si consolideranno, così, due specifiche tendenze: da un lato, cominceranno a fidelizzarsi all’online i nuovi clienti che hanno cominciato ad acquistare a distanza soltanto con l’inizio dell’emergenza covid; dall’altro, la crescita del discount farà leva sul bisogno di molte famiglie di contenere i costi del carrello, anche perché resta forte il rischio che la recessione provocata dal lockdown farà sentire da quest’autunno i suoi effetti peggiori (il 32% degli italiani, dice IRi, dichiara che nei prossimi mesi visiterà più spesso i discount).

Ma le insegne del Largo consumo dovranno fare riflessioni anche sugli assortimenti. Durante l’emergenza covid, dice IRi, il totale delle referenze vendute è calato in alcune categorie del 17% (in Italia la media si è assestata sul 12%), per problemi legati alla logistica oppure per gli acquisti “mordi e fuggi” ampiamente praticati. Risultato, il 50% dei consumatori che nel periodo hanno acquistato prodotti di marca si sono rivolti a nuovi brand, perché quelli preferiti non erano disponibili. Tuttavia, dice ancora IRi, la maggioranza degli italiani non sembra averne risentito: un cliente su cinque riferisce di problemi minimi, il 2,5% afferma di non averci neanche fatto caso. Nei mesi a venire, è quindi il consiglio, i retailer dovranno aspettarsi una razionalizzazione dei consumi nelle principali categorie di prodotto e piccoli aggiornamenti del carrello della spesa nelle altre. Con opportunità non indifferenti per orientare la scelta e rimodellare gli assortimenti.

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