L’analisi dei bilanci 2023 della distribuzione intermedia, ultima tappa a Matera con la Vim

Filiera

Ricavi in crescita del 5%, risultati netti dell’area finanziaria in peggioramento a causa dell’evoluzione dei tassi di interesse, margine operativo lordo (rettificato) in aumento del 22%, utile netto dell’esercizio che rispetto all’anno precedente cala di circa il 4,5% e si ferma poco sotto i 3,5 milioni di euro. Sono alcuni degli indicatori chiave del bilancio 2023 di Vim, il distributore con sede a Matera e dieci depositi in otto regioni (Basilicata, Campania, Puglia, Marche, Lazio, Toscana, Lombardia e Piemonte) con cui chiudiamo la ricognizione tra i consuntivi 2023 dei principali grossisti della filiera farmaceutica che avevamo avviato a giugno per misurare lo stato di salute del comparto.

Nel mercato nazionale Vim si colloca tra le prime otto imprese del comparto con una quota di mercato di oltre il 5% e quattro farmacie di proprietà, gestite dalla controllata Pems. Il 2023, dice il bilancio, si chiude con ricavi da vendite e servizi per quasi 665 milioni di euro, in crescita come anticipato del 5% sul 2022. L’aumento, come riferisce il documento finanziario, si registra soltanto nei valori, perché in quantità vendute invece si registra un calo che è comune all’intero comparto della distribuzione. Il valore totale della produzione raggiunge così i 666 milioni di euro, in crescita di quasi il 4,8% sull’anno precedente.

Per quanto concerne l’andamento dei costi, quelli del venduto aumentano in modo proporzionale all’incremento del valore della produzione (622 milioni di euro nel 2023,+2,7%, ), i costi per servizi mantengono la dinamica di crescita dello scorso esercizio (15,6 milioni, +1,4%), infine i costi del personale sono in linea con i trend del settore (15,5 milioni, +5,5%) e sul fatturato incidono per un contenuto 2,37%. Il totale dei costi della produzione ammonta così a poco più di 660 milioni di euro, in crescita del 4,6% sul 2022.

Come già per gli altri distributori, il capitolo finanziario è quello che presenta le principali “criticità”: i debiti a breve termine verso le banche ammontano nel complesso a poco più di 6 milioni di euro, in crescita sul 2022 del 26,7%, quelli verso i fornitori superano i 129 milioni (+7,3%). Si riducono invece i debiti a lungo termine verso le banche, che dai 6,5 milioni del 2o22 scendono a 5,4 milioni (-17,4%), crescono i crediti verso i clienti (94,5 milioni contro gli 88,3 del 2022). La sintesi è fornita dalla Posizione finanziaria netta della società (Pfn), che nel consuntivo 2023 sfiora i 14 milioni positivi contro i 3,5 del 2022 (+303%).

Chiudono i risultati d’esercizio: il Mol supera i 7,7 milioni, in crescita del 22% sull’anno precedente, il risultato operativo arriva a 6,2 milioni (+28%), l’utile netto dell’esercizio si ferma poco sotto i 3,5 milioni di euro, in lieve calo (- 168.441) rispetto ai circa 3,7 milioni del 2022.

 

 

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